Ex Gkn, summit al Mise: Fiom chiede accordo quadro

Ex Gkn, oggi summit al Mise. De Palma-Calosi (Fiom) e Spera (Cgil): “Incontro utile a fornire elementi di chiarezza, serve subito un accordo quadro per definire i percorsi di garanzia su continuità occupazionale e ammortizzatori sociali ordinari necessari al piano industriale”

“L’incontro di oggi con il Mise sulla vertenza ex GKN è stato importante e utile a fornire alcuni elementi di chiarezza. E’ necessario però arrivare ad un accordo quadro con le organizzazioni sindacali e le istituzioni per definire le garanzie di continuità occupazionale e di diritti nella reindustrializzazione. A tal fine abbiamo proposto la costituzione di un Comitato di proposta e sorveglianza, una sorta di cabina di regia con un ruolo anche propositivo, oltre che di controllo. Su entrambi i punti il Dottor Borgomeo ha dato la propria disponibilità.
All’incontro Borgomeo ha illustrato le linee guida strategiche ed operative dell’ex GKN ora denominata Quattro F. Il 23 dicembre scorso è stato firmato il passaggio del 100% delle quote di GKN dal Fondo Melrose ad una società controllata direttamente da Borgomeo. Riteniamo positivo che la nuova proprietà abbia ritirato la messa in liquidazione della società e rinunciato al ricorso in opposizione contro la Fiom sull’articolo 28, confermando così la validità della nostra azione. Il progetto di riconversione industriale si avvarrà di investimenti privati e da subito verranno programmate attività relative alla manutenzione e all’esecuzione di lavori di messa in sicurezza dello stabilimento e verranno attivati percorsi formativi rivolti ai lavoratori.
Il Dottor Borgomeo ha annunciato che sono due i player interessati al progetto di reindustrializzazione, ritenuti solidi e credibili. Uno che opera nel campo dell’industria meccanica per la farmaceutica e l’altro nell’ambito delle energie rinnovabili, a cui si aggiunge un terzo soggetto, una holding finanziaria che si occupa di componentistica meccanica. La nuova proprietà considera di arrivare alla riorganizzazione e alla fase di start-up tra luglio e agosto 2022 con l’avvio dei primi 2 progetti.
Accordo quadro e cronoprogramma saranno il punto di partenza all’interno del quale saranno individuati i pilastri del piano costruiti nella reciprocità delle parti, rispettando due livelli di negoziazione, quello nazionale già avviato con istituzioni e rappresentanze sindacali, uno territoriale relativo ad aspetti più operativi, dove l’azione negoziale pertiene in particolare alla Rsu. Sulla questione degli ammortizzatori sociali Borgomeo ha proposto la cassa integrazione ordinaria dal primo di gennaio 2022 che poi, se concretizzata, si trasforma dal primo marzo in cassa integrazione per transizione. Dopo la cessione del ramo d’azienda muterà in cassa integrazione per riconversione.
Per la Fiom e la Cgil è imprescindibile la garanzia della continuità occupazionale ed è necessario individuare l’ammortizzatore sociale ordinario necessario al piano industriale. Non siamo in grado di definire oggi quale sia la tipologia migliore per quando arriverà un nuovo soggetto investitore, possiamo però individuare uno strumento utile a non perdere ulteriori professionalità. A questo proposito, riguardo gli appalti, proponiamo la reinternalizzazione di alcune attività che fanno parte dell’attività produttiva, accorciando la filiera. È possibile inoltre ricercare quei lavoratori che hanno operato per GKN in somministrazione e che possono essere assunti direttamente da QF. Servono punti di certezza a partire dal cronoprogramma e assicurare il ritorno al lavoro nell’immediato dei manutentori e di tutti i profili utili al riavvio dello stabile. La gestione dei percorsi formativi dovrà essere verificata in funzione del piano industriale, calata sull’assessment delle professionalità presenti nel sito e poi condivisa e gestita insieme alla Rsu. Infine, se tra sei mesi non dovesse concretizzarsi il progetto di riconversione industriale, dovrà essere QF stessa a prendersi in carico il percorso con un ruolo di Invitalia a garanzia: il percorso sarà sottoposto alla validazione democratica dei lavoratori”.

Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil Firenze, Prato e Pistoia e Silvia Spera, Area Politiche Industriali per la Cgil nazionale

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