Ingegnerie Toscane, sciopero il 10 dicembre
Scorretti inquadramenti, straordinari non pagati, mancata attenzione alle richieste dei lavoratori, difficoltà di relazioni sindacali: Ingegnerie Toscane (Firenze-Pisa, 200 dipendenti, lavori per oltre cento milioni di euro), sciopero domani venerdì 10 dicembre. La Filctem Cgil: “Lo Smart Working emergenziale non può essere la scorciatoia per aumentare le prestazioni e ridurre i costi, la pandemia non sia il pretesto per annullare i diritti dei lavoratori e massimizzare i profitti aziendali”
Scorretti inquadramenti, straordinari non pagati, mancata attenzione alle richieste dei lavoratori, difficoltà di relazioni sindacali: domani venerdì 10 dicembre scioperano per l’intera giornata lavorativa i dipendenti della società Ingegnerie Toscane Srl, società che opera principalmente tra le province di Firenze e Pisa ma che sovrintende alla attività dei cantieri di manutenzione e costruzione delle società gestori del servizio idrico Integrato nella maggior parte del territorio regionale. L’agitazione è indetta da Filctem Cgil e Rsu.
LA SCHEDA
La società occupa oltre 200 dipendenti distribuiti in modo più o meno uniforme tra le sedi principali di Firenze (via De Sanctis) e Pisa (via Bellatalla, Ospedaletto) ed i suoi principali soci sono Publiacqua spa e Acque spa che detengono entrambe il 47,17% delle quote societarie, mentre il rimanente 6% circa è suddiviso tra azionisti minori anch’essi operanti nel settore idrico (Acquedotto del Fiora, Geal, Uniacque, Umbra Acque, Acea).
L’attività principale svolta è quella di progettazione: preliminare, definitiva ed esecutiva; ovvero le attività necessarie per “mettere a terra” gli investimenti necessari al mantenimento e sviluppo del servizio idrico (acquedotto, fognatura e depurazione).
La Toscana necessita di ingenti investimenti nel settore ed i piani di ambito, di durata ventennale, ne prevedono per oltre 2,8 miliardi di euro. Nel solo 2018 Publiacqua, Acque spa, Acquedotto del Fiora e Geal (province di Firenze, Prato, Pistoia, Pisa e zona Empolese, Siena, Grosseto e Lucca) hanno realizzato investimenti per oltre 178 milioni euro di cui oltre 116 milioni (66%) attraverso Ingegnerie Toscane che si è occupata direttamente, oltre alla progettazione preliminare e definitiva, della Direzione Lavori, verifiche e collaudi, monitoraggi e sicurezza sui cantieri.
Oltre a questo c’è tutta l’attività accessoria connessa all’espletamento di pratiche istruttorie, messa a norma di impianti, valutazione rischio sismico, consulenze tecniche generali, supporto tecnico ed amministrativo alla gestione e rendicontazione lavori innovazione e sviluppo che richiedono alte professionalità e livelli di esperienza.
LE RAGIONI DELLO SCIOPERO
Da tempo la Filctem Cgil e le Rsu aziendali hanno tentato di confrontarsi con la Direzione aziendale in merito all’organizzazione del lavoro, all’applicazione contrattuale, agli orari ed anche alla gestione dell’emergenza Covid ma la mancanza di risultati ed attenzione alle richieste dei lavoratori, insieme ad una difficoltà di relazioni emersa ai tavoli di trattativa, hanno portato alla dichiarazione di sciopero.
Denunciano infatti Filctem Cgil e Rsu: “Siamo consci dell’importanza degli ingenti investimenti necessari al settore, così come delle ricadute anche occupazionali a questi collegate ed anche del particolare momento che stiamo attraversando legato all’emergenza pandemica. Questo però non può essere il pretesto per annullare i diritti dei lavoratori e massimizzare i profitti aziendali facendo leva sulla pandemia. Stiamo assistendo da tempo ad attribuzione di incarichi di responsabilità e complessità senza il riconoscimento del corretto inquadramento contrattuale ed a pressanti richieste di prolungamento dell’orario di lavoro senza gli adeguati riconoscimenti retributivi. Lo Smart Working emergenziale (che consente alle aziende di disporne senza accordi né individuali né collettivi) non può essere la scorciatoia per aumentare le prestazioni e ridurre i costi rifiutandosi, tra l’altro, di avanzare una concreta proposta per la gestione di questa tipologia di lavoro dopo il termine dello stato di emergenza”.
Concludono Filctem Cgil e Rsu: “Abbiamo promosso un tavolo di raffreddamento presso la Prefettura di Firenze nel giugno scorso, e su sollecitazione del Prefetto abbiamo concesso all’azienda un’ulteriore possibilità di cambiare atteggiamento ma il tempo intercorso non ha prodotto i risultati auspicati. Quello di domani sarà il primo giorno di sciopero di un pacchetto di tre giornate proclamate e da effettuarsi entro il mese di febbraio prossimo ma, mentre cercheremo di garantire i diritti degli utenti al mantenimento del servizio, non possiamo ritenerci responsabili dei ritardi e dei problemi che potrebbero verificarsi nei cantieri in esercizio. Resta comunque la nostra disponibilità a rispondere ad un eventuale convocazione da parte dell’azienda”.