Sanità toscana, presidio a Firenze e accordo in Regione

“Sanità toscana, assumere per combattere la pandemia, per garantire i servizi e perché così non ci si fa più”: il presidio di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Toscana a Firenze in piazza Duomo davanti alla sede della Regione.

Verifica dei fabbisogni di personale per programmi di assunzione, mobilità interaziendale, recupero di risorse aggiuntive contrattuali, appello al Governo a rifinanziare il fondo sanitario: sanità toscana, accordo tra Regione e Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Toscana. Si supera il blocco degli organici, si chiude lo stato di agitazione. “Trovati punti di intesa sulle problematiche più urgenti che investono lavoratori, lavoratrici e servizi”

Nella notte, dopo alcune ore di confronto a tratti animato, le Segreterie di CGIL FP, CISL FP, UIL FPL della Toscana hanno raggiunto con il Presidente della Regione Giani e l’Assessore Bezzini una importante intesa che pone fine allo “stato di agitazione” del personale del Servizio Sanitario Regionale, che durava da più di tre mesi. L’accordo siglato trova punti di intesa sulle problematiche più urgenti che investono il personale della sanità toscana, a partire da quella delle dotazioni organiche e delle assunzioni necessarie a garantire i servizi.
Si concorda infatti di avviare un percorso di verifica dei fabbisogni di personale basato sulle effettive esigenze dei servizi ospedalieri e territoriali: questo consentirà di giungere alla definizione dei programmi di assunzione aziendali coerenti con il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza, con l’esigenza di garantire il turnover, con le previsioni del Pnrr, con le numerose problematiche organizzative esistenti, con l’andamento della fase emergenziale.
L’accordo raggiunto supera definitivamente, anche a fronte delle ultime determinazioni della Direzione Sanità della Regione che di fatto poneva limiti lineari, la situazione di blocco degli organici in essere dalla scorsa estate.
La definitiva introduzione di procedure di mobilità interaziendale gestite in ambito regionale da Estar è un altro punto assai rilevante dell’intesa. Si tratta di un’innovazione molto significativa che consente di governare i processi di mobilità sia volontaria che per interscambio finalmente attraverso regole certe, snelle eque e soprattutto in grado di dare risposte a quei lavoratori cosiddetti “fuori sede”, che potranno accedere a soluzioni concrete di avvicinamento ai luoghi di residenza.
L’altra grande questione affrontata dall’accordo regionale è quella riferita alle risorse aggiuntive contrattuali regionali (art. 81 del CCNL): nel 2021 abbiamo subito la mancata erogazione dei relativi fondi al personale sanitario di tutta la Toscana, e con l’accordo di stanotte si ottiene la garanzia di recupero delle somme pregresse nel corso del 2022.
Infine le parti firmatarie hanno formalizzato un posizionamento comune verso i livelli nazionali (Governo e Parlamento) finalizzato a richiedere l’effettiva copertura dei costi eccezionali dovuti all’emergenza Covid, riconosciuti dallo Stato fino ad oggi in modo estremamente parziale e tale da determinare le difficoltà finanziarie nelle quali versa attualmente il Fondo Sanitario della Regione Toscana.
CGIL FP, CISL FP, UIL FPL Toscana convocheranno nelle prossime ore unitariamente i loro organismi dirigenti regionali per ratificare l’accordo raggiunto e ritirare formalmente lo stato di agitazione dei lavoratori del SSR.

Firmato: CGIL FP, CISL FP, UIL FPL Toscana

Sanità: Giani, accordo con sindacati su indennità e turnover. ‘Incontro produttivo, ma ora sigle devono consultare lavoratori’

Un’indennità da quantificare, tra i 7 e i 10 milioni di euro totali, una politica di assunzioni, e la riorganizzazione delle piante organiche in vista degli investimenti del Pnrr: sono i tre principali punti dell’accordo raggiunto ieri sera tra la Regione Toscana e le organizzazioni sindacali della sanità, secondo quanto reso noto dal presidente Eugenio Giani a margine di un evento a Firenze. “È stato un incontro molto produttivo – ha spiegato Giani – anche se all’inizio teso perché non dimentichiamo che i sindacati confederali aprirono uno stato di agitazione. Dopo ieri sera ormai abbiamo tutte le condizioni per poter dire che l’accordo è chiuso anche se i sindacati ora devono operare una forma di consultazione nei luoghi di lavoro”. L’intesa, ha spiegato Giani, prevede “tre punti qualificanti: il riconoscimento di un’indennità che è quantificare dai 7 ai 10 milioni per una serie di elementi contrattuali che abbiamo riconosciuto; il secondo elemento è una politica di assunzioni graduata e concertata per poter riammettere un turnover all’interno delle aziende sanitarie”. Sulle assunzioni, Giani, ha precisato che le faremo “con grande attenzione, per avere sempre l’armonia con le esigenze del bilancio che è sotto osservazione, ma avremo una politica di reinserimento e adeguamento del personale alle esigenze”. In terzo luogo, sono state concordate “una serie di verifiche per quello che riguarda le piante organiche, la capacità di lavoro, alla luce dello sviluppo che avremo con il Pnrr sulle case di comunità, gli ospedali di comunità e i centri operativi territoriali. Un accordo di cui mi ritengo soddisfatto soprattutto per il bisogno di serenità e di avere un buon rapporto per affrontare la sfida del Covid”. (ANSA).

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