Vertenza Giga Cucine, salta la firma del testo concordato

Vertenza Giga Grandi Cucine (Scandicci), ieri incontro istituzionale convocato per sottoscrivere il testo concordato il 5 gennaio, ma la firma è saltata. La procedura di licenziamento è stata sospesa e rinviata all’8 febbraio per incomprensioni tra la multinazionale americana e la liquidatrice. Il 2 febbraio in calendario un nuovo incontro. Fiom e Cgil: “Non siamo disponibili a rimettere in discussione un testo frutto di oltre 70 ore di negoziato. Noi, come fatto sinora, difenderemo l’occupazione e l’attività e pur di sbloccare questa trattativa, che sta assumendo tratti grotteschi, siamo pronti a misurarci anche sul terreno europeo ed americano”

Un nuovo incontro, convocato dalla Regione Toscana, si è svolto ieri da remoto tra la liquidatrice di Giga Grandi Cucine in rappresentanza della multinazionale che ne è proprietaria, Middleby Corporation, le istituzioni, la Fiom e la Cgil, la Rsu e Confindustria Firenze.
L’incontro era stato convocato per sottoscrivere il testo concordato il 5 gennaio con tutti i soggetti titolati dalla legge cioè Confindustria Firenze, la liquidatrice, le parti sociali, e le istituzioni. Incomprensibilmente invece si è concluso con un ulteriore rinvio della procedura di licenziamento che dal 19 gennaio slitta all’8 febbraio.
Una sospensione dovuta unicamente a incomprensioni tra la multinazionale americana e la liquidatrice, la quale ha riportato al tavolo che Middleby, in modo inusuale e bizzarro, ha disconosciuto il testo. Una originale diatriba la multinazionale ha aperto non contro le parti sociali, sue naturali controparti, ma nei confronti di Confindustria Firenze e della liquidatrice, legittimata dall’assemblea dei soci ai pieni poteri ordinari e straordinari che le conferiscono la legge ed il Codice Civile.
Per Iuri Campofiloni della Fiom di Firenze e Mauro Faticanti responsabile di zona per la Cgil “ben venga la sospensione dei termini per fare chiarezza su qualcosa di mai visto ad un tavolo istituzionale, ma non siamo disponibili a rimettere in discussione un testo frutto di oltre 70 ore di negoziato. Da ottobre scorso lavoriamo alla sua stesura con i soggetti al tavolo, tanto è vero che proprio ieri lo abbiamo sottoposto ai lavoratori in assemblea che lo hanno approvato all’unanimità. Per noi contiene punti qualificanti irrinunciabili, tra i quali l’individuazione della Regione Toscana come soggetto adibito a regia della reindustrializzazione, al fine di promuovere l’incontro tra i 5 soggetti che hanno manifestato interesse ad acquisire Giga e le parti sociali. Una dote per il soggetto subentrante di 24 mila euro a lavoratore, vincolata a formazione e investimenti industriali sull’attività, l’obiettivo della piena occupazione per i 40 dipendenti e l’eventuale accompagnamento alla pensione dei lavoratori che maturano il diritto a breve termine, oltre ad una serie di strumenti normativi ed economici attivabili a favore dei dipendenti in caso di mancata reindustrializzazione.
Il 2 febbraio è in calendario un nuovo incontro. Noi, come fatto sinora, difenderemo l’occupazione e l’attività e pur di sbloccare questa trattativa, che sta assumendo tratti grotteschi, siamo pronti a misurarci anche sul terreno europeo ed americano. Per non vanificare il grande lavoro svolto sinora dalla Regione, chiediamo che il Presidente Giani intervenga formalmente sia su Middleby che sul Governatore dell’Illinois, dove ha sede la multinazionale, pretendendo il rispetto delle istituzioni e delle leggi italiane. A Middleby chiediamo fare chiarezza, la smetta coi teatrini, a meno che oltre ai lavoratori non voglia licenziare anche la liquidatrice e quindi le leggi e il Codice Civile del nostro Paese”
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