Sicurezza sul lavoro nella Piana, Cgil-Cisl-Uil: “Urgono risposte”
Sicurezza del lavoro nella Piana fiorentina, Cgil-Cisl-Uil Firenze propongono “la costituzione di un tavolo comune di lavoro con Asl, Ispettorato del lavoro e istituzioni a tutela di lavoratori e lavoratrici. Situazione insostenibile, servono risposte certe”. Oggi il convegno a Campi Bisenzio con sindaci ed enti preposti: i settori più a rischio moda e trasporti. Cgil-Cisl-Uil nazionali lanciano una settimana di mobilitazione dal 21 febbraio
Oggi si è tenuto a Villa Montalvo a Campi Bisenzio l’evento organizzato da Cgil-Cisl-Uil Firenze dal titolo “Piana Fiorentina – Un impegno comune per la salute e la sicurezza sul lavoro”.
La nota di Cgil-Cisl-Uil Firenze:
“Occorre tenere alta l’attenzione sul tema della prevenzione rispetto ad un territorio produttivo come la Piana fiorentina, fra i più importanti della Toscana, caratterizzato prevalentemente da attività manifatturiere e di servizi. Molto sviluppata infatti è la presenza non solo di importanti aziende metalmeccaniche ma anche di un crescendo di tutte le attività legate al tessile, alla pelletteria ed alla cosiddetta filiera della moda. Inoltre su questo territorio sono fortemente presenti le aziende di trasporti e consegna delle merci che con il boom dell’e-commerce hanno avuto uno sviluppo esponenziale.
In particolare il settore della moda e dei trasporti, a seguito dell’utilizzo di appalti e subappalti o lavorazioni conto terzi con bassi margini di profitto e tempi di realizzazione del prodotto e del servizio molto stringenti, possono risultare a più alto rischio di infortuni o malattie professionali.
L’obbiettivo dell’iniziativa è stato quello di dare voce alle denunce ed alle proposte dei delegati sindacali e degli Rls di queste aziende e di rafforzare la collaborazione fra le istituzioni del territorio, le organizzazioni sindacali e gli enti preposti alla prevenzione e controllo in tema di salute e sicurezza sul lavoro, anche in coerenza con le nuove previsioni di legge che prevedono sanzioni più stringenti per le imprese, maggiori responsabilità in capo all’ispettorato del lavoro e quindi un migliore coordinamento fra le parti in causa.
Per rafforzare questa collaborazione, proponiamo la costituzione di un tavolo comune di lavoro che, interfacciandosi con gli organismi operativi provinciali del Dipartimento di prevenzione della Asl e dell’Ispettorato del lavoro, oltre a collaborare alla realizzazione dei piani di prevenzione decisi a livello regionale fra i quali quello sulla logistica, possa individuare azioni specifiche mirate alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori impegnati su questo territorio.
Durante l’iniziativa, particolare attenzione è stata dedicata alla relazione che esiste tra la condizione di irregolarità del lavoro, la condizione di ricattabilità delle fasce più deboli della popolazione ed il mancato rispetto delle norme di prevenzione.
Gli infortuni denunciati complessivamente sui comuni di Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino e Calenzano (gestioni Industria e Servizi, Agricoltura, Conto Stato) secondo i dati Inail nel 2019 e 2020 sono stati rispettivamente 1.488 di cui 7 mortali e 1.091 di cui 7 mortali a fronte di un numero di circa 13.000 unità produttive e una forza lavoro di circa 65.000 addetti.
Come sempre continueremo a chiedere pubblicamente allo Stato ed in particolare alla Regione più azioni concrete e più investimenti sulla prevenzione perché, a fronte di tante parole spese troppo spesso in occasione di eventi drammatici che maggiormente colpiscono l’opinione pubblica, e nonostante i piani annunciati, niente è cambiato ad oggi ed il bollettino delle morti bianche a cui assistiamo ogni giorno non concede alibi a nessuno.
Sui problemi della sicurezza sul lavoro chiediamo che ministeri competenti ed enti locali si facciano immediatamente carico di una situazione ormai insostenibile. Imprese, organi di vigilanza e associazioni di categoria si assumano le proprie responsabilità. È il momento di risposte certe sul tema degli infortuni sul luogo di lavoro e in itinere. Chiunque esca la mattina dalla propria casa per
andare a lavorare o per un’esperienza formativa prevista dal proprio percorso di studi, deve avere la certezza di tornarvi la sera”.
I LAVORI DEL CONVEGNO
Sono intervenuti: Emiliano Fossi, Sindaco di Campi Bisenzio; Giovanni Ronchi, Cisl Firenze Prato; Elena Aiazzi, Segreteria Cgil Firenze; delegati e Rls del settore tessile; Leonardo Mugnaini, Coordinatore Uil Firenze; Riccardo Prestini, Sindaco di Calenzano; delegati/Rls settore logistica-trasporti; Jacopo Madau, assessore di Sesto Fiorentino; Gabriella Del Rosso, Avvocato Diritto del lavoro; Fabrizio Nativi, Direttore Itl Firenze; Renzo Berti, Direttore Dipartimento di Prevenzione Usl Toscana Centro; Paola Galgani, Segretaria Generale Cgil Firenze
LA MOBILITAZIONE CGIL-CISL-UIL NAZIONALE
“Non c’è più tempo, non siamo disponibili ad attendere oltre, continuando a contare lavoratori e studenti morti sul lavoro o durante un’esperienza formativa in azienda. Occorre intervenire subito con provvedimenti in grado di fermare la strage. Per questo Cgil, Cisl e Uil, dal prossimo 21 febbraio, daranno il via ad una settimana di iniziative. È quanto dichiarano i Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Luigi Sbarra e PierPaolo Bombardieri.
I Segretari Generali delle tre Confederazioni annunciano che a partire da lunedì prossimo “saranno organizzate iniziative ed assemblee nei luoghi di lavoro. I delegati sindacali – spiegano Landini, Sbarra e Bombardieri – dialogheranno con i lavoratori e le lavoratrici, stagisti, tirocinanti e ragazzi
e ragazze che svolgono percorsi di apprendimento scuola/lavoro sul tema della sicurezza e sul diritto a vedere garantita l’incolumità di chi opera, come dipendente o studente impegnato in un percorso formativo di vario tipo, all’interno di un’azienda, un cantiere o qualsivoglia luogo di lavoro”.
“È necessario, e le morti di Lorenzo e Giuseppe a distanza di pochi giorni lo hanno drammaticamente confermato, migliorare e potenziare i controlli, e garantire una formazione specifica, agli studenti, ai tutor e ai dipendenti già presenti in azienda con linee guida condivise su come operare in queste situazioni”. Inoltre per Cgil, Cisl e Uil “non è accettabile che la presenza di studenti venga considerata al pari di lavoro subordinato vero e proprio”.
“Ministeri competenti ed Enti locali – proseguono i dirigenti sindacali – si facciano immediatamente carico di questa situazione insostenibile. Imprese, organi di vigilanza e associazioni di categoria si assumano le proprie responsabilità”. “È il momento di risposte certe sul tema degli infortuni sul luogo di lavoro e in itinere. Chiunque esca la mattina dalla propria casa per andare a lavorare o per un’esperienza formativa prevista dal proprio percorso di studi, deve avere la certezza di tornarvi la sera”, concludono Landini, Sbarra e Bombardieri.