Lamma, presidio a Firenze per la proroga dei contratti a tempo

Lamma (Sesto Fiorentino), scadono i contratti a ricercatori e tecnici e non vengono rinnovati: presidio di protesta Flc Cgil a Firenze

Lamma, stamani a Firenze i lavoratori e le lavoratrici hanno fatto con la Flc Cgil un presidio a Firenze, davanti alla Regione in piazza Duomo, per protestare contro i mancati rinnovi dei contratti a tempo, in scadenza, di cinque tra ricercatori e tecnici. Domani vedrà la perdita del posto di lavoro una prima lavoratrice, che seguiva un progetto per studiare strategie e misure per la mitigazione del rischio incendio nell’area del Mediterraneo. Cgil e Flc Cgil Firenze nei giorni scorsi hanno inviato una lettera di diffida legale al rappresentante affinché “assumesse tutti i provvedimenti opportuni, ivi compresa la possibilità di sottoscrivere accordi in deroga, finalizzati a garantire la continuità del rapporto di lavoro dei ricercatori precari”, ma questi stamani ha risposto in lettera di non sentirsi in obbligo secondo le norme. Nel pomeriggio il sindacato ha incontrato sulla vertenza l’assessora regionale Monia Monni.

LE RAGIONI DEL PRESIDIO DI PROTESTA DI STAMANI

L’amministrazione del Lamma, il Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale di cui sono soci la Regione (di maggioranza) e il Cnr (dove il Consorzio ha sede a Sesto Fiorentino), ha comunicato alla Rsu che non intende, al termine dei tre anni previsti di legge, prorogare 5 contratti a tempo determinato attualmente in essere. Un intendimento motivato dalla prospettata impossibilità, non solo attuale ma anche futura, di avviare le procedure di stabilizzazione delle suddette persone, al raggiungimento dei tre anni di anzianità che ne consentirebbe l’assunzione a tempo indeterminato.
Se non si agirà tempestivamente, l’effetto sarà quello di una progressiva riduzione del personale, che già a partire da domani vedrà la perdita del posto di lavoro da parte della prima lavoratrice, che sarà seguita da altre 4 nei mesi successivi, nonostante il diritto alla stabilizzazione maturato. Si tratta di ricercatori e tecnici che da almeno tre anni seguono progetti specifici e strategici.
L’impossibilità delle stabilizzazioni viene ricondotta a quanto riportato nel Piano Triennale che azzera la capacità d’assunzione, in applicazione del tetto di spesa per il personale. Tuttavia questo appare in palese contrasto con l’attuale stato di sottodimensionamento del personale del Consorzio, comprovato anche dalla legge Regionale n. 87/2016 che ha attribuito nuove funzioni al Consorzio Lamma, per l’assolvimento delle quali prevedeva l’assunzione di 12 unità di personale. Di queste 12 unità ne sono state ad oggi assunte soltanto 5, attingendo alla graduatoria costituitasi in seguito al Concorso per Ricercatori del 2011. In conseguenza di ciò il Consorzio Lamma si trova di fatto fortemente sotto organico per adempiere a tutte le funzioni attribuitegli dagli stessi soci, Regione Toscana e Cnr. In aggiunta, nel corso degli ultimi anni, sono state affidate al Consorzio Lamma ulteriori attività straordinarie, per le quali si è reso necessario assumere personale a tempo determinato.
Sulla base della supposta impossibilità di prolungare i contratti per il personale a tempo oltre i tre anni previsti dalla legge, nonostante sussistano elementi normativi che lo consentano (e.g. Legge Madia, art. 20, comma 8), si complica notevolmente anche lo svolgimento delle attività straordinarie, prefigurandosi una situazione di grave stallo per l’operatività. Pur disponendo di risorse finanziarie ordinarie e straordinarie, il Consorzio non può di fatto destinarle all’assunzione a tempo indeterminato di quelle unità di personale specializzato necessarie allo svolgimento di tutte le attività e anzi è costretto a interrompere, dopo 3 anni, anche i rapporti di lavoro a tempo determinato con persone già formate e operative.
Infine questa situazione inaccettabile di blocco della spesa per il personale comporta per tutti i dipendenti del Consorzio la totale preclusione di qualsiasi tipo di progressione verticale di carriera, come prevista dal contratto nazionale, il cui rispetto da parte del Consorzio Lamma viene così a mancare. L’assenza di una chiara programmazione ad ampio orizzonte temporale, che inquadri i problemi sopra esposti individuando possibili percorsi per la loro soluzione, non può che accrescere la forte preoccupazione di tutti i lavoratori del Consorzio, degli assegnati Cnr e dei precari Cnr i cui contratti sono collegati alle attività del Lamma.

Firmato: Rsu Lamma, Flc Cgil Firenze

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