Pnrr, a Pistoia la Fiom si interroga e lancia proposte

La Fiom-Cgil Firenze Prato Pistoia si interroga e fa proposte sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

(fonte: reportpistoia.com)

Nei locali della Biblioteca San Giorgio, a Pistoia, un’ampia assise di delegati dei lavoratori e istituzioni e amministratori locali ha partecipato ai lavori della Fiom dell’Area Vasta Firenze Prato Pistoia, tutti chiamati a discutere su “Il futuro appartiene ai lavoratori”.
Un incontro per dare un contributo ai progetti destinatari dei Fondi del PNRR e del Next Generation EU, tanti soldi che se non ben utilizzati rischiano di venire dispersi in mille rivoli mentre serve una destinazione precisa per creare lavoro, sicurezza, formazione. Le proposte sono state elaborate dai delegati Fiom delle maggiori aziende del comprensorio di riferimento.
Come si è detto tanti i partecipanti delle istituzioni fra cui il sindaco di Prato e Presidente di Anci Matteo Biffoni, il Presidente della Provincia Luca Marmo, l’Assessore regionale Leonardo Marras. A lavori iniziati è arrivato anche il Presidente della Regione Eugenio Giani mentre, in video conferenza, ha chiuso i lavori Barbara Tibaldi della Segreteria Nazionale Fiom-Cgil.
Prima della relazione del segretario regionale Daniele Calosi, l’apertura dei lavori è stata del Segretario Generale della Camera del lavoro di Pistoia Daniele Giuffredi il quale nel ribadire i concetti in premessa, ha parlato della necessità di un nuovo modello di sviluppo dopo i danni procurati negli ultimi venti anni dal “mercantismo” e la finanziarizzazione delle imprese e della società che hanno lasciato indietro i lavoratori con il precariato, l’insicurezza sul lavoro e, talvolta, con la privazione di diritti fondamentali, senza dimenticare i problemi creati nel sociale con l’aggravarsi della povertà.
Portando i saluti istituzionali, il presidente della Provincia Luca Marmo ha evidenziato come su questo territorio la meccanica e il suo indotto siano trainanti per lo sviluppo ma serve un piano strutturale innovativo che tenga conto dei cambiamenti climatici e della transizione digitale, come previsto dal Pnrr.
Il segretario regionale Daniele Calosi ha esordito dicendo che il sindacato non accetta il principio della rincorsa ad armare i popoli ma è impegnato nella ricerca, a tutti i costi, della pace. Poi sul tema principale ha detto che la maggior parte delle risorse del Pnrr hanno già una destinazione ma c’è ancora tempo per un cambio in corsa di quanto deciso.
“Il sindacato – ha ribadito – chiede che le risorse siano investite in modo produttivo cambiando il modello di sviluppo sin qui adottato e la formazione, compreso il rapporto scuola lavoro, rientra nelle nostre proposte. Se molte aziende non de localizzano significa che aldilà degli alti costi di produzione, le capacità della forza lavoro è un valore aggiunto. I lavoratori, e la Fiom c’è, vogliono essere protagonisti delle scelte perché la parte dei soldi che dovrà essere restituita sarà pagata dai lavoratori. Inoltre, ha concluso, dovremo essere e lo saremo vigili contro le possibili infiltrazioni mafiose”.
Il sindaco di Prato Biffoni si è detto pessimista sulla reale possibilità di sfruttare a pieno i fondi che il Pnrr mette a disposizione perché, dice, siamo in grave ritardo sui progetti e anche i documenti inviati dal Governo sono carenti. “I sindaci, comunque, sono uno stimolo costante per il Governo affinché a fine 2026 i progetti diventino realtà e i fondi erogati”.
Nel suo intervento Eugenio Giani ha fatto un po’ la storia del Piano Nazionale di ripresa e resilienza, passato dal centralismo del governo Conte alle modifiche apportate, anche su pressante richiesta delle Regioni e dei Comuni, dal Governo Draghi. Poi ha “snocciolato” un po’ di cifre partendo dai 453 milioni che la Toscana ha ottenuto per la sanità e dei complessivi 3,6 miliardi previsti per tutti i capitoli di spesa che alla fine del 2026 conta arrivino a cinque.
“Il sindacato – ha detto Giani- è giusto che chieda di essere protagonista nelle scelte perché ha gli strumenti per esserlo. Anche perché, ha concluso, altre a soldi del PNRR ci sono i fondi strutturali che pela Toscana ammontano a 3,3 miliardi nell’arco degli anni 2021- 2027”.
Infine, i concetti espressi dal segretario regionale Calosi sono stati ripresi e ampliati dal Segretario Nazionale Cgil Emilio Miceli e da Barbara Tibaldi della segreteria Nazionale Fiom-Cgil.

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