Accessori metallici moda, le proposte dell’assemblea dei delegati fiorentini

Più sicurezza e regolarità sul lavoro, certificazione delle filiere, più stabilità, un Hub regionale del sistema: sono le proposte Fim-Fiom-Uilm per il settore accessori metallici moda uscite stamani a Scandicci (Fi) dall’assemblea di delegati e delegate

IL DOCUMENTO UNITARIO

Oggi a Scandicci (Fi), presso l’Auditorium Civico in piazza della Resistenza, si è svolta l’assemblea unitaria dei delegati e delegate del settore accessori metallici moda, organizzata da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil Firenze. Valerio Fabiani della Regione Toscana, Andrea Bigalli di Libera e la giornalista Silvia Ognibene. Nella piana fiorentina sono insediate oltre 200 aziende industriali con dimensioni che variano dai 50 ai 600 dipendenti, alle quali vanno poi aggiunte decine di piccole realtà artigiane, per un totale di circa 8000 addetti metalmeccanici che ogni giorno si alzano e maneggiano componenti metallici per le grandi firme della moda.
Ha detto il segretario generale di Fiom Firenze Prato Pistoia Daniele Calosi: “Il settore della Moda è particolare. Non c’è un prodotto che garantisca delle marginalità di profitto così alte. Dal momento in cui un prodotto costa 200€ e viene venuto a 2000€, c’è una svalorizzazione del lavoro. Non si riconosce più il valore che la nostra Costituzione attribuisce al Lavoro. Lo sfruttamento non è lontano dal nostro territorio, è nella nostra Regione, nella nostra provincia”.

Al termine dell’assemblea, è stato condiviso un documento unitario di proposte “inclusive e socialmente sostenibili” alle istituzioni, come “contributo alla discussione di un tavolo regionale sul settore, di cui speriamo venga condivisa l’estrema necessità”. Tra le proposte: la necessità di fare accordi di filiera di fornitura e sub-fornitura che permettano in primis di combattere ed eliminare l’attuale disarticolazione dei contratti nazionali e delle condizioni dei lavoratori che sono compresse; prevedere organi di controllo terzi che possano verificare la corretta applicazione delle corrette condizioni di lavoro ed il rispetto dei contratti nazionali di riferimento in tutta la filiera produttiva, con l’istituzione di un sistema qualità di “certificazione toscana” che non sia monopolio delle aziende, ma che sia soggetto a verifica anche da parte dei soggetti rappresentativi dei lavoratori, in combinato disposto con gli organi ispettivi pubblici e con le forze dell’ordine; favorire una vera politica abitativa nei comuni interessati ed attraversati dalla filiera della moda; mettere i lavoratori nella condizione di avere una formazione continua ed adeguata alle veloci mutazioni in termine di tecnologia ed innovazioni introdotte nei processi produttivi; un sistema di regole che garantisca la progressione della flessibilità finalizzata però alla stabilizzazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato; la costituzione di un HUB regionale del sistema moda in cui costruire un insieme di regole e obiettivi condivisi da tutti gli attori.

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