Infermieri di famiglia, disagi per le prestazioni: la denuncia Fp Cgil
Infermieri di famiglia, gravi disagi nell’erogazione delle prestazioni: la denuncia di Fp Cgil Usl Toscana Centro che chiede all’azienda un immediato tavolo di confronto. Le proposte del sindacato: più personale e una migliore organizzazione delle attività
Le radicali modifiche organizzative introdotte con il decreto ministeriale 77 nei servizi dell’assistenza infermieristica domiciliare stanno causando gravi disagi nell’erogazione delle prestazioni. L’obiettivo della riforma di un infermiere ogni 3mila abitanti è ancora un miraggio, nella sola zona fiorentina questo rapporto è uno su 4 mila.
La figura dell’infermiere di famiglia e comunità, introdotta con la delibera regionale 597 del 4 giugno 2018, nasce allo scopo di rendere disponibili sul territorio dei processi infermieristici in ambito familiare finalizzati ad aiutare le persone e le famiglie a trovare soluzioni ai loro bisogni di salute e a gestire le malattie croniche e la non autosufficienza. Inizialmente avviato come servizio sperimentale su alcuni territori, la sua importanza è divenuta strategica con l’arrivo della pandemia e la necessità di prendere in carico tutta la rete dei soggetti contagiati dal Covid-19. In questo scenario si aggiunge il decreto ministeriale 77 del 23 maggio 2022 che ha riformato completamente la sanità territoriale prevedendo degli standard per i Distretti sanitari che aumentano il fabbisogno di personale nei servizi infermieristici già in sofferenza.
La FP CGIL, nel chiedere un immediato tavolo di confronto sulle tante criticità dell’infermieristica di famiglia, chiede all’azienda di attivarsi il prima possibile per garantire le seguenti richieste:
1. Attivazione di un turno F infermieristico al fine di garantire gli stessi standard qualitativi senza aumenti dei carichi di lavoro ai danni del personale presente;
2. Aumento delle dotazioni di infermieri e OSS nei servizi sanitari territoriali, come previsto dai parametri contenuti nella normativa nazionale;
3. Attivazione di una linea di gestione delle urgenze h12 o h24, come previsto dal PNRR, con personale dedicato in modo da consentire agli infermieri di famiglia di svolgere il lavoro programmato (per sostenere un simile servizio servono 70 infermieri e almeno 10/12 operatori per gestire il numero verde necessario per selezionare gli interventi);
4. Apertura di un servizio infermieristico ambulatoriale 7 giorni su 7 al fine di evitare prestazioni domiciliari improprie nei giorni festivi.
5. Formazione di gruppi di lavoro presieduti da infermieri domiciliari esperti di ogni distretto al fine di elaborare delle linee guida per ottimizzare e pianificare l’organizzazione del lavoro.
Firmato: Fp Cgil Usl Toscana Centro (riferimento Simone Baldacci)