Bekaert Figline, c’è acquirente ex sito. La Fiom chiede ricollocamenti

Bekaert: c’è acquirente ex sito, ipotesi filiera idrogeno. Firmato contratto preliminare acquisto stabilimento Figline Valdarno. La Fiom Cgil Firenze: “Ora risposte occupazionali ai lavoratori”

Firmato un contratto preliminare di acquisto del sito dell’ex Bekaert di Figline Valdarno (Firenze), teatro della vertenza che portò alla definitiva chiusura della fabbrica ex Pirelli nel 2021 dove si producevano fili di acciaio per pneumatici. E’ quanto ha annunciato oggi ai sindacati Valerio Fabiani, consigliere per il lavoro della Regione Toscana, nell’incontro tenutosi oggi a Firenze. Secondo quanto si apprende da fonti vicine al tavolo, il nuovo investitore vorrebbe implementare nel sito un progetto industriale legato alla filiera dell’idrogeno. “Si tratta di un passo importante – afferma Fabiani – su cui abbiamo ritenuto di doverci confrontare subito con le organizzazioni sindacali. Per questo abbiamo chiesto all’azienda, che si è resa disponibile, di incontrare innanzitutto istituzioni e sindacato, e, nel caso in cui l’operazione andasse a buon fine e quando ci saranno le prime assunzioni, di iniziare cominciando a chiamare i 26 lavoratori ex Bekaert ancora senza una nuova occupazione e anche quelli pur ricollocati in altre aziende ma ancora a tempo determinato”. (ANSA).

LA NOTA FIOM CGIL FIRENZE

Siamo appena usciti dall’incontro in Regione per la Bekaert di Figline Valdarno, dove ci è stato comunicato che è in corso una trattativa in stato avanzato per la vendita dello stabilimento.
Come FIOM abbiamo ribadito la nostra posizione. Potremmo essere di fronte al secondo progetto industriale realmente sostenibile presentato per il rilancio della Bekaert, dopo la cooperativa dei lavoratori, fatta fallire dalla Politica locale e nazionale e dalle altre Organizzazioni Sindacali. Oggi dobbiamo dare una risposta occupazionale che garantisca il bacino originario dei 318 lavoratori ex Bekaert, rilanciando l’occupazione nel Valdarno e dando seguito al Protocollo di Maggio, anche per sanare la ferita dell’accordo sui licenziamenti del Febbraio 2021, che come FIOM non firmammo.
Siamo in attesa delle prossime convocazioni per entrare nel merito del progetto, coerenti con quanto abbiamo sempre detto dall’inizio della vertenza.

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