Siglato il Patto Antifascista della Piana fiorentina

E’ stato firmato il Patto Antifascista dei Comuni della Piana Fiorentina, Cgil e Anpi: “Riconfermiamo l’impegno a difendere concretamente e promuovere il rispetto dello spirito e dei dettami della Costituzione Italiana, nata dalla Resistenza”

Oggi a Signa è stato sottoscritto il Patto Antifascista dei Comuni della Piana Fiorentina (Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa, Calenzano) tra Anpi, Arci, Libera, Cgil, Spi Cgil della Piana (compresi Scandicci e le Signe), Cisl e Uil. Il Patto è denominato “Azioni comuni contro il fascismo e le discriminazioni”. La dichiarazione di Elena Aiazzi, responsabile Cgil Piana (nonché membro della segreteria di Cgil Firenze), Mauro Faticanti (Cgil Scandicci) e Anpi: “In un mondo che troppo spesso dimentica gli orrori delle guerre, del fascismo e della privazione delle libertà e della democrazia, riconfermiamo l’impegno a difendere concretamente e promuovere il rispetto dello spirito e dei dettami della Costituzione Italiana, nata dalla Resistenza, dalla lotta partigiana e di liberazione dal fascismo e dall’occupazione straniera. La collaborazione fra tutte le forze libere e democratiche, fra chi difende la memoria di chi ha versato il sangue per consentirci oggi la partecipazione libera alla vita politica, sociale e associativa del nostro territorio è fondamentale per impedire qualunque rigurgito fascista, contro qualunque atto che possa rimettere in discussione i diritti umani, civili e politici. Democrazia, libertà e lavoro sono elementi inscindibili per una società giusta dove ogni donna ed ogni uomo possano realizzare la propria legittima condizione di dignità. Solo in un sistema che garantisce realmente il diritto al lavoro, alla salute ed alla istruzione, la libertà di informazione, di parola, di associazione al sindacato e non discrimina per condizione sociale ed economica, opinione, orientamento religioso, razza, genere, orientamento sessuale, può dirsi una società giusta. Proprio in questi mesi ed in questi giorni si celebra nei comuni del territorio il settantottesimo anniversario della Liberazione: riteniamo che non ci sia modo migliore per dare un senso compiuto alle celebrazioni che quello di assumere, contro l’avanzare di nuove forme di fascismo, contro sinistre evocazioni, impegni concreti per futuro”.

IL COMUNICATO DEI COMUNI

“Azioni comuni contro il fascismo e le discriminazioni”: questo il nome del patto antifascista dei Comuni della Piana Fiorentina firmato oggi nella sala consiliare del Comune di Signa alla presenza dei sindaci di Signa, Calenzano, Lastra a Signa, Scandicci e Sesto Fiorentino. Firmatarie e promotrici del patto le sezioni ANPI dei comuni aderenti e il Comando provinciale di Firenze ma anche CGIL, CISL, UIL e le sezioni SPI, ARCI comitato territoriale di Firenze e LIBERA Scandicci presidio “Placido Rizzotti”. Un documento con cui si riconfermano i principi dell’antifascismo sanciti dalla Costituzione e dal qual partire per intraprendere azioni comuni che favoriscano la conoscenza e il rispetto dei valori costituzionali.
Nel protocollo è sottolineato l’impegno delle istituzioni nel costruire un calendario di iniziative – da rivolgere principalmente alle scuole del territorio – per la promozione dei principi costituzionali. A questo è da aggiungere la volontà di mettere a disposizione dei cittadini e dei pubblici uffici una copia consultabile della Carta costituzionale e la prospettiva di destinare i beni confiscati alle mafie a iniziative a carattere sociale.
Le sezioni ANPI, sostenute dalle organizzazioni sindacali, lavoreranno al fianco delle istituzioni e degli istituti scolastici per incoraggiare le generazioni più giovani a una partecipazione attiva della vita politica locale e nazionale; diffonderanno i principi costituzionali sul territorio, promuoveranno la solidarietà, la giustizia sociale, l’aggregazione e l’integrazione; svolgeranno un ruolo di coordinamento con le altre realtà locali per l’organizzazione di assemblee pubbliche e contrasteranno ogni azione discriminatoria che metta in discussione i diritti umani e civili.
La firma di un atto quindi che intende tradursi in partecipazione attiva, in testimonianza nei luoghi istituzionali e in quelli di lavoro in favore di quei dettami che stanno alla base della Carta costituzionale.
Il protocollo rimane aperto alla firma e potranno aderire tutte le associazioni e realtà locali che ne condividano valori e principi

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