Firenze ed Empoli, le manifestazioni per la pace
Fermate la guerra: negoziato subito. L’ONU convochi una Conferenza Internazionale di Pace. Ritorna la mobilitazione diffusa di Europe For Peace (la Cgil ha aderito): dal 21 al 23 ottobre di nuovo nelle piazze di tutta Italia. Manifestazione per la pace venerdì 21 ottobre a Firenze, tra Sant’Ambrogio e piazza dei Ciompi, e ad Empoli domenica 23 ottobre (flash mob in piazza della Vittoria)
La coalizione Europe for Peace, formata dalle principali reti per la pace in Italia con l’adesione di centinaia di organizzazioni, profondamente preoccupata per l’escalation militare che ha portato il conflitto armato alla soglia critica della guerra atomica, torna di nuovo nelle piazze italiane per chiedere percorsi concreti di Pace in Ucraina e in tutti gli altri conflitti armati del mondo.
Un nuovo passo comune che avviene dopo l’importante mobilitazione dello scorso 23 luglio (con 60 città coinvolte) e l’invio di una lettera al Segretario Generale ONU Guterres in occasione della Giornata della Pace per un sostegno ad azioni multilaterali, le uniche capaci di “portare una vera democrazia globale, a partire dalla volontà di pace della maggioranza delle comunità e dei popoli”. E dopo la quarta Carovana “Stop The War Now” recentemente rientrata dal Kiev dove ha portato il sostegno della società civile italiana ad associazioni ed obiettori di coscienza ucraini, oltre che nuovi aiuti umanitari.
Ucraina: Landini, 5 novembre in piazza per fermare la guerra e aprire un negoziato di pace
“La Cgil, insieme a numerose associazioni, promuove e sostiene la manifestazione per la pace che si terrà sabato 5 novembre a Roma, e invita la cittadinanza, le lavoratrici e i lavoratori, gli studenti e i pensionati a scendere in piazza per chiedere il cessate il fuoco e porre fine al sanguinoso conflitto armato in corso in Ucraina”. È questo l’appello lanciato dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in vista della mobilitazione nazionale ‘Europe for peace’.
“La sofferenza della popolazione e le vittime civili aumentano di giorno in giorno, la minaccia nucleare è sempre più concreta. È tempo – afferma il leader della Cgil – che chi detiene il potere comprenda che le guerre sono insostenibili dal punto di vista sociale, umano e climatico: è messa a repentaglio l’esistenza stessa del Pianeta”.
“Abbiamo da subito condannato l’aggressione russa e l’inaccettabile invasione dell’Ucraina, ci siamo fatti parte attiva – aggiunge Landini – per sostenere e soccorrere il popolo ucraino attraverso progetti di solidarietà realizzati anche con il sindacato locale. Continueremo ad essere concretamente solidali nei confronti dei rifugiati costretti ad abbandonare il proprio Paese e la propria occupazione, e in particolare nei confronti delle rifugiate, spesso vittime di violenze, discriminazioni, stupri e torture”.
“Il mondo del lavoro – sottolinea il segretario generale della Cgil – sta pagando un prezzo altissimo: l’inflazione ha raggiunto livelli insostenibili con conseguenze drammatiche sulle fasce sociali più povere, interi settori economici rischiano il collasso per mancanza di materie prime e per il caro energia, le crisi alimentari mondiali mettono a rischio Paesi già instabili”.
“Chiediamo quindi – prosegue Landini – l’immediato cessate il fuoco in Ucraina e l’apertura immediata di un reale negoziato. La diplomazia, con il pieno coinvolgimento delle Nazioni Unite, deve condurre ad una rapida soluzione politica del conflitto. La Cgil ripudia la guerra e continuerà a richiedere con convinzione una Conferenza Internazionale per la pace che impegni tutti gli Stati al rispetto del diritto internazionale, alla riduzione delle spese militari, all’eliminazione delle armi nucleari a favore di investimenti per combattere le povertà, per favorire la transizione ecologica e per garantire un lavoro dignitoso, facendo proprio l’appello di Papa Francesco che ha definito in più occasioni la guerra una scelta scellerata”. “La guerra non si può fermare con la guerra, per questa ragione – conclude Landini – invitiamo tutte e tutti a partecipare alla manifestazione del 5 novembre a Roma”.