25 novembre, le iniziative Cgil a Firenze contro la violenza sulle donne

25 novembre Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, le iniziative Cgil a Firenze

– Venerdì 25 novembre, Camera del lavoro di Firenze in Borgo Greci 3, Salone Di Vittorio, ore 15, dibattito “Lavoro, indipendenza, libertà: il lavoro per uscire dalla violenza” (organizzato dal Coordinamento Donne Cgil Firenze). Con Paola Galgani (segretaria generale Cgil Firenze), Simonetta Soldani (Società italiana delle storiche), Tania Berti (psicologa, Artemisia), Natalia Faraoni (ricercatrice Irpet), Cristina Arba (responsabile Coordinamento Donne Cgil Firenze).
IL VOLANTINO

– Venerdì 25 novembre, Camera del lavoro di Firenze in Borgo Greci 3, alle 17 inaugurazione della mostra fotografica itinerante “Fate – Donne straordinariamente ordinarie” (a cura del Coordinamento Donne Fisac Cgil Firenze). Mostra di foto di lavoratrici (realizzate da Manola Biggeri, delegate di Fisac Cgil Firenze) visitabile fino al 7 dicembre dal lunedì al venerdì ore 9-17:30.

LA PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA

Il titolo “Fate” fa riferimento sia a “fate” come donne prodigiose e dai poteri magici sia a “fate” come verbo fare, al tempo presente. Il progetto ha origine da un post dello scorso febbraio sui social dove trova spazio un gruppo di solidarietà tutto al femminile che accoglie circa 30mila iscritte e che si chiama “wic”, acronimo di woman in charge; nel post si chiedeva essenzialmente la disponibilità a lasciarsi fotografare durante le proprie attività lavorativa e ben 49 donne hanno aderito. Si sono affidate a Manola e, come molto spesso accade tra donne, hanno dimostrato di mettersi in gioco con un meraviglioso spirito di sorellanza, creando grande empatia e condivisione tra donne, totalmente estranee fino al giorno dello shooting ma accomunate da tanti sentimenti affini. L’auspicio, con questa mostra, è essere d’ispirazione a tante donne che, non per loro volere, “fate” non si sentono più ma per le quali crediamo che un’altra vita sia possibile. La violenza sulle donne si vince con un cambio culturale radicale, scardinando tutte le incrostazioni di una società ancora fortemente a trazione maschile, scardinando tutti quei cliché che sin dalla nascita determinano disparità di genere. La violenza sulle donne non è un problema femminile, per questo c’è bisogno anche di uomini che collaborino a scardinare i paradigmi, ed è anche a loro, infatti, che la mostra è dedicata.
IL VOLANTINO

L’INTERVENTO DI CRISTINA ARBA (RESP.COORDINAMENTO DONNE CGIL FIRENZE)

Come ormai ben sappiamo, la violenza nei confronti delle donne può assumere varie forme ma tutte importanti e gravi: dalla punta dell’iceberg che sono i femminicidi, ai maltrattamenti, alle violenze sessuali, alle minacce fino alle molestie fisiche e alle violenze economiche.
Molte volte queste violenze si presentano contemporaneamente, come in una sorta di escalation della violenza, cosa che rende ancora più difficile avere un quadro reale di quello che le donne subiscono.
Molte donne in subalternità psichica del partner o di altri familiari sono costrette a lasciare il lavoro o a rinunciare alla carriera, altre vengono licenziate o non assunte. Per questo la condizione lavorativa svolge un ruolo essenziale per reagire ed uscire dalla violenza, per sfuggire a situazioni di dipendenza economica dove il carnefice tiene i cordoni della borsa.
La situazione diventa ancora più tesa in presenza di figli piccoli, dove si teme per la loro sussistenza e lasciare il compagno che agisce violenza diventa ancora più difficile.
Come Organizzazione sindacale possiamo fare molto, aiutando chi vive queste situazioni di difficoltà sia attraverso il nostro Sportello Donna chiama Donna sia attraverso la contrattazione, per prevenire le forme di discriminazione e tutelare la donna in ogni ambito compreso quello lavorativo.
Per questi motivi quest’anno come Cgil Firenze nella giornata del 25 novembre abbiamo deciso di affrontare la tematica della condizione lavorativa come strumento di reazione alla violenza.
Le iniziative saranno due, entrambe in Camera del Lavoro, distinte ma collegate: la prima alle ore 15.00 e la seconda alle ore 17.30.

Maria Cristina Arba, responsabile Coordinamento Donne Cgil Firenze

Nota congiunta delle associazioni aderenti alla Rete Democratica Fiorentina in vista del 25 Novembre – Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

La cultura del possesso, dell’oppressione e del sottomettere sono la radice su cui si fonda il sistema patriarcale in cui siamo natɜ e cresciutɜ, i cui principi fanno parte della nostra educazione sin dalla nascita.
A Ferragosto 2022 è emerso che negli ultimi 365 giorni i femminicidi in Italia sono stati 125, più di uno ogni tre giorni, in aumento rispetto ai 12 mesi precedenti.
Ogni tre giorni circa avviene un femminicidio: dall’inizio del 2022 è già capitato 82 volte.
Da gennaio 2022 a oggi sono emersi: 82 femminicidi, 3 trans*cidi, inoltre sono stati 21 i casi di violenza lesbofobica segnalati dai media, ovvero più di 2 al mese. Almeno 5 ɜ figlɜ minori uccisɜ dai padri come atto di violenza nei confronti delle mogli o partner, o ex; almeno 40 minori sono rimastɜ orfanɜ in seguito al femminicidio della madre.
L’assassino ha le chiavi di casa: nella quasi totalità dei casi, l’assassino era maschio, conosciuto dalla persona uccisa, solo in un caso l’assassino non aveva alcun legame con la vittima. In 42 casi, l’assassino è stato il partner (marito o convivente); in 11 casi, a compiere il gesto è stato l’ex partner; in 13 casi, il colpevole è il figlio.
E fra questi dati non sono inclusi tutti gli episodi sommersi, le violenze rimaste in silenzio.
Numeri agghiaccianti che fanno comprendere quanto i provvedimenti attuati finora non siano sufficienti né per arginare, né tantomeno per porre fine a una situazione che, di anno in anno, non si modifica né si ridimensiona, anzi ha la tendenza ad aggravarsi.
La violenza patriarcale e maschile sulle donne, dunque, colpisce con eguale misura le lesbiche, le donne trans, donne migranti e donne con disabilità, ovvero tutte le soggettività femminili non considerate conformi, al fine di infondere paura, far sentire sempre vulnerabili, dipendenti, e sotto controllo.
L’affermazione elettorale in Italia della destra anti-abortista, razzista e ultra-conservatrice, non rende lo scenario più roseo, anzi va ad alimentare ulteriormente l’andamento repressivo che incalza in altri paesi europei, come Polonia, Ungheria, le politiche persecutorie anti-Lgbtqia+ in Russia, la scelta fatta negli Stati Uniti di ledere il diritto all’aborto, le violenze di Stato contro la libertà delle donne in Iran, i conflitti in Afganistan, Kurdistan, Palestina, Yemen, dove il sistema patriarcale colpisce la popolazione attraverso guerre, conflitti, sfinimento, a discapito soprattutto di donne, minorɜ, soggettività non conformi e non omologate.
In questa giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne, riportiamo l’attenzione su un tema che va affrontato politicamente con una pianificazione di azioni quotidiane e continuative. Improntate sullo scardinamento quotidiano di ogni affermazione o atto lesivo basato su genere, orientamento sessuale, identità di genere, etnia, disabilità, ecc.
Il nostro obiettivo è sovvertire questo esistente, diffondere una educazione e una cultura antisessista, antirazzista, antiomolesbobitransfobica, antifascista, per ricreare dalle radici una società priva di violenza, plurale, aperta, dove poter abitare liberamente l’autodeterminazione delle esistenze e dei corpi, la parità fra i generi, sostenendo la dignità e l’uguaglianza delle donne anche attraverso il lavoro e l’indipendenza economica.

Rete Democratica Fiorentina

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