Cpr in Toscana, il no di Arci-Anpi-Cgil-LeG Firenze

“No a un Cpr in Toscana”: Anpi, Arci, Cgil e Libertà e Giustizia Firenze ricordano a prefetto e sindaco che “qui siamo terra d’accoglienza. Si investa piuttosto sull’integrazione, senza riproporre soluzioni già fallite. E si intervenga a sostegno delle vittime di grave sfruttamento lavorativo”

Già in passato ci siamo espressi contro la proposta di aprire un Cpr in Toscana. Al prefetto e al sindaco ricordiamo che Firenze è da sempre terra di accoglienza e inclusione e che in passato la Toscana ha rivendicato una idea diversa di rapporto con i cittadini immigrati che vengono da noi.
Aprire un centro in cui finiranno quasi esclusivamente persone senza documenti e richiedenti protezione, perché questo avviene nella maggior parte dei casi, è intollerabile.
Inoltre prevedere di togliere la libertà personale, senza alcuna condanna, è un ulteriore errore, che mina la nostra convivenza civile.
Siamo convinti che le risorse a disposizione sul tema immigrazione sarebbero meglio spese per costruire percorsi di accoglienza e integrazione.
Si intervenga infine a sostegno delle vittime di grave sfruttamento lavorativo, dal momento che sono mesi che dovrebbe essere convocato un tavolo territoriale sul tema. Sarebbe tempo ben speso, invece di riproporre soluzioni che hanno già fallito da tempo.

Firmato: Anpi Firenze, Arci Firenze, Cgil Firenze, Libertà e Giustizia Firenze

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