Maggio Musicale, lavoratori e sindacato a Palazzo Vecchio
Maggio Musicale Fiorentino: lavoratori, lavoratrici, Rsa Slc Cgil e Slc Cgil, insieme a Rsa Cisl e davanti a Palazzo Vecchio a manifestare per chiedere il pagamento degli stipendi e un rilancio del Teatro. Una delegazione è stata ricevuta in Consiglio comunale, durante la riunione dell’assise.
Nell’occasione, una lavoratrice ha letto il seguente comunicato firmato Slc Cgil e Fistel Cisl:
“Oggi il Maggio Musicale fiorentino è investito da una grave crisi di governo che ha prodotto l’avvio della procedura di commissariamento.
La gestione del nostro Teatro si è dimostrata profondamente inadeguata e non ha reso giustizia dell’impegno economico che le Istituzioni pubbliche e private hanno garantito in questi ultimi anni e dei sacrifici dei dipendenti, che hanno già subito consistenti riduzione dell’organico e delle proprie retribuzioni.
In questi giorni i dipendenti del nostro Teatro stanno continuando a lavorare con diligenza e professionalità, se pure in assenza di qualcuno che diriga stabilmente ed efficacemente la Fondazione e, cosa gravissima, senza la certezza di percepire lo stipendio.
Non c’è tempo da perdere!
Il Teatro non può restare senza guida. Chi lavora deve ricevere la propria retribuzione senza indugio. Non c’è nessuna ragione burocratica o rimpallo di responsabilità che possa giustificare una simile situazione.
La dirigenza ha fallito ma abbiamo una fortuna: al Maggio sono presenti professionalità che consentono ancora di operare ad un livello di vera e propria eccellenza. Si tratta di un patrimonio ancora disponibile che va assolutamente valorizzato quale bene pubblico. Occorrono solo la volontà e la capacità di farlo.
Questo il nostro appello: 1)Che il Comune di Firenze, la Regione Toscana e il Ministero della cultura compiano ogni sforzo utile a superare lo stato di crisi attuale! 2) Che le Istituzioni cooperino perché il Maggio prosegua la sua attività; perché i diritti di chi lavora (chi suona, canta, cuce, crea o monta le scene…) siano rispettati; perché si produca spettacolo rivolto ad un’ampia platea di pubblico; perché sia garantita una prospettiva in cui si affermino la continuità produttiva e la qualità che il prestigio culturale del nostro Teatro richiede”