Taglio salari dipendenti Regione, protesta a Firenze
Salari dei dipendenti della Regione Toscana tagliati per pagare gli staff degli organi politici: stamani presidio di protesta di lavoratrici, lavoratori, Rsu e sindacati a Firenze davanti alla sede del Consiglio regionale. Rsu e Fp Cgil: “Scelta iniqua che va modificata, senza mettere i lavoratori contro”
I costi della politica pagati con i soldi delle lavoratrici e dei lavoratori della Regione Toscana: stamani presidio di protesta ore 10-12 sotto il palazzo del Consiglio regionale a Firenze, con Rsu e sindacati (un migliaio i presenti). Ha detto Bruno Pacini (segretario generale Fp Cgil Toscana): “E’ stata fatta una scelta iniqua e pericolosa, una scelta che va modificata. I lavoratori diretti rischiano un abbassamento salariale, gli altri una sorta di ghettizzazione, non va bene, nessuno vuole far scattare uno scontro tra lavoratori, è giusto che tutti siano remunerati con fondi diretti, come sempre stato”. Durante il presidio, una delegazione di sindacalisti è stata ricevuta dal presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo. La Regione si è impegnata a trovare una soluzione alla vicenda: il sindacato la pretende, sia che si trovi a livello politico, tecnico o nei tribunali.
LA VICENDA
La protesta si rivolge contro il taglio (di 2 milioni euro l’anno) dal fondo del personale, e contro la Legge regionale 2/2023 approvata all’unanimità dal Consiglio, che pone in modo stabile a carico dei lavoratori il pagamento del salario accessorio del personale di supporto agli organi politici.
“La Regione Toscana ha toccato il fondo. Ha deciso di tagliare due milioni di euro annui dal fondo della produttività di lavoratrici e lavoratori, per pagare il personale di supporto agli organi politici, 172 persone a chiamata diretta fiduciaria. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una legge che rende strutturale questo taglio. Significa che coi soldi dei lavoratori e delle lavoratrici si pagano i costi della politica e non lo possiamo accettare”, dice la Rsu.
COSI’ IN ANSA
Decine e decine i lavoratori della Regione Toscana si sono riunite in presidio davanti alla sede del Consiglio regionale, in occasione della seduta odierna, per protestare contro il taglio al fondo della produttività dei lavoratori della Regione per pagare il personale di supporto agli organi politici. La manifestazione è stata indetta da rsu e sindacati. Francesco Valtorta, portavoce Rsu (Fp Cgil) Regione Toscana, ha spiegato che si tratta di “un taglio di 2 milioni strutturali per ogni anno, su 3.200 dipendenti della Regione Toscana, che incide parecchio dal prossimo 2024 su istituti come la produttività e l’indennità di specifiche responsabilità”. La protesta, spiegano i sindacati, è contro la legge regionale 2/2023, approvata all’unanimità dal Consiglio, che pone in modo stabile a carico dei lavoratori della Regione il pagamento del salario accessorio del personale di supporto agli organi politici, 172 persone a chiamata diretta fiduciaria. “Noi stiamo facendo questo presidio – ha aggiunto Valtorta – perché sono stati tolti due milioni di euro dal fondo del salario accessorio del comparto e con una legge regionale l’amministrazione ha reso questo taglio strutturale anche per gli anni successivi. Siamo qui per rivendicare le nostre posizioni e i nostri diritti e per evitare che questo taglio possa incidere su tutti gli istituti dei nostri lavoratori come la produttività e l’indennità di specifiche responsabilità”. Secondo Valtorta “per lo spoil system della politica regionale si sta cercando di far pagare i lavoratori. Abbiamo bisogno che l’amministrazione risolva il problema”. Intanto, all’interno del Consiglio regionale, la seduta odierna è partita in ritardo per la mancanza iniziale del numero legale dei consiglieri. (ANSA).