Turismo, boom di irregolarità. La denuncia di Cgil e Filcams Firenze
Violazioni, lavoro nero, mancate formazioni, errati inquadramenti contrattuali, omissioni contributive: turismo e pubblici esercizi, “gravissimi i dati emersi dalle operazioni dell’Ispettorato del lavoro”, denunciano Cgil e Filcams Firenze. Che aggiungono: “Dove sono quelli che si lamentano per non trovare personale? Non si può dare centralità al turismo e al terziario senza riqualificarne il lavoro. Si apra finalmente una discussione seria nella nostra città, sempre più inviluppata nelle logiche distorte dell’overturismo, per il suo sviluppo economico e sociale”
Sono gravissimi i dati emersi dall’operazione di vigilanza straordinaria che ha riguardato i settori del turismo e dei pubblici esercizi in tutta Italia, promossa e coordinata nei giorni scorsi dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro (SCARICA QUI IL REPORT CON DATI TOSCANI E FIORENTINI). Il 76% delle aziende controllate è risultato irregolare, con picchi del 95% al Sud e del 78% al Nord-Ovest. Riscontrate “violazioni per mancate elaborazioni dei Documenti di Valutazione dei Rischi, mancate formazioni e addestramenti, mancate costituzioni del servizio di prevenzione e protezione e nomina del relativo responsabile, mancate elaborazioni dei piano di emergenza ed evacuazione, lavoro nero, orario di lavoro irregolare, omissioni contributive, errato inquadramento contrattuale, indebita percezione del reddito di cittadinanza, mancata tracciabilità delle retribuzioni, videosorveglianza illegittima”. Ecco, di fronte a questi dati, gravissimi, ripetiamo, come non domandarsi: ma dove sono finiti tutti quelli che in questi settori, imprese e loro associazioni, si lamentano di continuo per non trovare personale per le loro attività? E soprattutto cosa dicono? Come possono di fronte a questi dati pensare di pretendere una domanda di lavoro qualificata rispetto ad un’offerta così inadeguata e degradante? E inoltre: come possono pensare le nostre istituzioni tutte di dare centralità al turismo e al terziario nel nostro Paese senza una riqualificazione del lavoro che segni il passaggio, cruciale, dall’uscita da questo stato di oppressione a condizioni finalmente dignitose?
Queste le domande che intendiamo porre affinchè si sviluppi finalmente una discussione pubblica seria e non propagandistica per lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio, della nostra città, sempre più inviluppata nelle logiche distorte dell’overturismo, ormai riprese dopo la pandemia con tutto l’antico e noto vigore, e del nostro Paese tutto. E ovviamente, per farlo, è imprescindibile il nostro punto di vista, quello cioè di chi non solo intende rappresentare e difendere la qualità del lavoro ma anche quello di chi da tempo propugna un nuovo modello di città finalmente non più schiacciata dal peso della rendita.
Firmato: Gianluca Lacoppola (segreteria Cgil Firenze), Maurizio Magi (segretario generale Filcams Cgil Firenze)