Casa di riposo San Carlo (Mugello), i sindacati chiedono chiarezza
Passaggio di gestione alla Congregazione Terz’Ordine Francescano di San Carlo (casa di riposo a Scarperia e San Piero a Sieve nel Mugello), Fp Cgil e Cisl Fp chiedono di essere convocate dalla proprietà: “Serve chiarezza per il futuro di questa importante realtà, basta con l’alimentare un clima di incertezza e preoccupazione per il futuro lavorativo dei dipendenti”
La Funzione Pubblica CGIL e CISL Funzione Pubblica apprendono con disappunto e preoccupazione dalla stampa quanto sta accadendo all’interno della Congregazione Terz’Ordine Francescano di San Carlo che tutt’oggi gestisce i servizi di RSD, RSA e RA a Scarperia e San Piero a Sieve nel Mugello.
Da settimane in via informale, avevamo avuto alcune notizie in merito all’ipotesi di futuro passaggio di gestione ed eravamo in attesa di essere convocati dalla proprietà per rappresentarci tempistiche e modalità.
Ad oggi non siamo purtroppo stati convocati.
Quanto riportato dalla stampa in questi giorni obbliga le nostre organizzazioni a richiedere con un urgenza un tavolo con l’Azienda e gli Enti preposti sul territorio affinché siano chiarite alcune delle criticità emerse sulla stampa, in particolare il riferimento alla spesa alta per il personale come causa della perdita economica.
Riteniamo questo riferimento in primo luogo irrispettosa nei confronti di tutto il personale che giorno dopo giorno opera per assistere le persone con fragilità e bisognose di assistenza, in secondo luogo allarmante per la tenuta occupazionale di una delle Aziende più grandi del territorio mugellano.
Inoltre, in riferimento ai posti letto occupati, precisiamo che sono stati organizzati incontri con la dirigenza nei quali si evidenziavano criticità dovute proprio ai carichi di lavoro del personale, dunque non comprendiamo la questione richiamata sulla stampa dell’alto numero del personale rispetto al numero di ospiti.
Come Organizzazioni sindacali eravamo a conoscenza delle criticità sopravvenute negli ultimi anni, detto ciò i percorsi per affrontare un eventuale passaggio sono chiari e devono obbligatoriamente coinvolgere i lavoratori attraverso le loro rappresentanze sindacali.
Vogliamo chiarezza per il futuro di questa importante realtà, basta con l’alimentare un clima di incertezza e preoccupazione per il futuro lavorativo dei dipendenti .
A firma Sabrina Tamburini (Funzione Pubblica CGIL) e Andrea Nerini (CISL Funzione Pubblica)