Firenze Smart, proclamato lo stato d’agitazione

Firenze Smart, proclamato lo stato d’agitazione. Fim, Fiom, Ast: “Urgente riconoscere il lavoro specializzato col quale questi lavoratori si prendono cura della sicurezza e dello sviluppo della città”. Appello al Comune

Si è tenuta questa mattina l’assemblea sindacale dei lavoratori di Firenze Smart, la società in house a capitale pubblico che impiega cento lavoratori con contratto nazionale metalmeccanico e stampa, che provvedono all’erogazione di servizi impiantistici, informatici e di informazione.
Servizi che negli ultimi anni stanno aumentando e producono utili importanti che però non vengono redistribuiti perché tardano ad arrivare direttive dal Comune di Firenze, proprietario all’82% della società, che sblocchino la contrattazione integrativa.
Per questa ragione l’assemblea odierna ha deliberato lo stato di agitazione e le organizzazioni sindacali attiveranno le procedure di raffreddamento. Qualora ciò non sia risolutivo l’assemblea ha dato mandato a proclamare iniziative di sciopero.
E’ urgente riconoscere il lavoro specializzato col quale questi lavoratori si prendono cura della sicurezza e dello sviluppo della città. Un’attività che riguarda non solo l’illuminazione pubblica e la gestione degli impianti semaforici e di infotraffico, ma anche l’assistenza del contact center 055, Florence TV e molto altro.
La Legge Madia relativa alle pubbliche amministrazioni, cui dobbiamo far riferimento, limita fortemente un’azienda che applica contratti come questi e, nonostante le intenzioni della dirigenza di Firenze Smart, senza l’atto di indirizzo non è possibile riconoscere condizioni migliorative.
Sollecitiamo il Comune di Firenze a intervenire per sbloccare la situazione e permettere ai lavoratori di fare una contrattazione che passi dal riconoscimento degli inquadramenti professionali, nuove assunzioni, lavoro agile, premi di risultato ed un nuovo accordo integrativo.
Non possiamo più assistere all’aumento del carico di lavoro che fa crescere la produttività senza una redistribuzione economica.

Firmato: Fim Cisl, Fiom Cgil, Ast

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