Sicurezza sul lavoro e sanità, il 24 giugno manifestazione a Roma

La Cgil, insieme a un’ampia rete di associazioni laiche e cattoliche riunite nell’Assemblea ‘Insieme per la Costituzione’, organizza e promuove una Manifestazione nazionale il 24 giugno a Roma con concentramento in Piazza della Repubblica ore 10 e comizio conclusivo in Piazza del Popolo; in difesa del diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per la difesa e rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico e universale.

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SALUTE, DIRITTO FONDAMENTALE DELLE PERSONE E DELLE COMUNITÀ

Per la tutela del diritto alla Salute, per un Servizio Sanitario Nazionale e un sistema socio sanitario – pubblico, solidale e universale – a cui garantire le necessarie risorse economiche e organizzative ma soprattutto il personale: operatori e professionisti che possano realmente garantire il diritto alla cura di tutte e tutti, con salari adeguati, per contrastare il continuo indebolimento della sanità pubblica, recuperare i divari nell’assistenza effettivamente erogata, a partire da quella territoriale e dalle liste d’attesa, e valorizzare il lavoro di cura; serve, per questo, un piano straordinario pluriennale di assunzioni che vada oltre le stabilizzazioni e il turnover, superi la precarietà della cura e di chi cura; per garantire la salute e la dignità delle persone non autosufficienti; per la tutela della salute e sicurezza sul lavoro, rilanciando il ruolo dei servizi della prevenzione, ispettivi e di vigilanza. Avere una sanità pubblica vuol dire garantire le cure per tutte e tutti, in tutto il Paese, e fermare la privatizzazione della sanità e della salute.

SICUREZZA SUL LAVORO

Il diritto al lavoro e la tutela del lavoro rappresentano i pilastri della nostra Costituzione ma i
numeri degli infortuni mortali, gli infortuni e le malattie professionali sono ancora inaccettabili.
– Nei primi 4 mesi dell’anno sono morti 264 lavoratori e lavoratrici.
– Nel 2022 i morti sul lavoro sono stati 1.090.
– Gli infortuni nell’anno 2022 sono stati circa 700.000.
– Inoltre, di lavoro ci si ammala, le malattie professionali denunciate, nei primi 4 mesi dell’anno sono in aumento del 24% (23.800).
– È assurdo che nel terzo millennio ancora si debba morire o ci si ammali lavorando in molti
casi per condizioni di lavoro pessime.
– Si muore per l’insufficienza dei controlli nei luoghi di lavoro dovuta alla carenza degli ispettori,
si muore per la mancanza di presidi territoriali; si muore per la mancata formazione; si muore
perché si è precari; si muore perché si lavora in un appalto dato in sub appalto, si muore perché
donna o migrante.
– È necessario e non più rinviabile un rinnovato atto di responsabilità del Governo e delle Istituzioni per ridurre le morti sul lavoro e gli infortuni.

Occorre intervenire urgentemente partendo da queste 10 priorità:

– 1 Una campagna straordinaria di controlli da parte degli organi di vigilanza in ogni azienda preceduta da una massiccia assunzione nei dipartimenti di prevenzione delle Asl e nell’Ispettorato del lavoro nazionale.
– 2 Non concedere finanziamenti alle imprese che non rispettano i requisiti di legalità, applicazione dei Ccnl e che non garantiscono adeguate condizioni di lavoro e delle norme previste in materia di salute e sicurezza.
– 3 Varare il modello della qualificazione delle imprese e della patente a punti per l’accesso alle gare di appalto pubbliche e non solo.
– 4 Investire, più risorse Inail sulla ricerca, per accrescere la conoscenza della dimensione
del fenomeno infortuni e malattie professionali e delle tecnologie utili a ridurli.
– 5 Inserire nei programmi scolastici la materia della ssl fin dai primi cicli scolastici.
– 6 Assicurare l’informazione, la formazione e l’addestramento come diritti fondamentali ed esigibili di ogni lavoratrice e lavoratore: mai al lavoro senza una preparazione ed un addestramento adeguati.
– 7 Assicurare che venga espletato l’obbligo di formazione per i datori di lavoro.
– 8 Modificare le norme dell’ultimo codice degli appalti per assicurare le necessarie risorse dedicate alla salute e sicurezza nelle aziende.
– 9 Garantire appieno l’autonomia nello svolgimento del ruolo del medico competente.
– 10 Incrementare le prestazioni socio sanitarie a favore degli infortunati e dei tecnopatici (in particolare l’assistenza riabilitativa, le protesi e gli ausili) in sinergia tra Inail e Servizio sanitario nazionale utilizzando appieno i consistenti fondi a questo dedicati.

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