“Disattese misure anti colpo di calore”, la denuncia Fillea Firenze
Caldo, la denuncia-allarme di Marco Carletti (segretario generale Fillea Cgil Firenze): “Sempre più disattese le precauzioni contro i colpi di calore in cantieri e opifici”. Appello a Asl e Ispettori del lavoro. “Serve rispetto per chi suda e rischia lavorando”
“Siamo molto arrabbiati della situazione che quotidianamente troviamo nei cantieri e nelle fabbriche del settore delle costruzioni a Firenze. Le temperature atmosferiche all’aperto superano i 38 gradi centigradi e nei capannoni industriali superano i 40 gradi, e quasi nessuna azienda ha provveduto ad organizzare zone di raffreddamento, pause di 10 minuti ogni ora, punti di distribuzione di acqua fresca. Sono sempre più disattese le norme sulle precauzioni contro il colpo di calore. Possibile che di questa situazione ce ne accorgiamo solo noi? Solo noi andiamo nei cantieri e negli opifici? Facciamo appello a Asl e Ispettorato del lavoro: possibile non riescano a vedere nulla di tutto questo?”: è la denuncia-allarme del Segretario Generale della Fillea Cgil Firenze Marco Carletti. Che continua: “Ogni anno è la stessa storia, siamo noi a lanciare il grido di allarme, quest’anno abbiamo cominciato tre mesi fa e nessuno ci ascolta. Al primo morto a causa del colpo di calore, come è successo a Lodi, tutti a piangere e a scrivere articoli e a prendere posizioni ipocrite. Siamo stanchi ma non rassegnati al degrado civile che avvertiamo verso le condizioni di chi si alza la mattina prima dell’alba e che, per un salario che non riesce a recuperare l’aumento del costo della vita, correndo il concreto rischio di perderla, lavora per costruire le nostre case, le nostre strade e i nostri ospedali e scuole. Pretendiamo rispetto per chi suda lavorando, per chi con umiltà e fenomenale dignità tutti i giorni è impegnato a migliorare questo paese e questa città, con il proprio lavoro. Ora tutti insieme dobbiamo fare in modo che non si possa morire per un pezzo di pane”.