Mercafir, vietato sbagliare: intervento di Gani su La Nazione

Sulla Mercafir è vietato sbagliare

(intervento su La Nazione del 23 luglio di Claudio Gani, Segretario Generale Filt Cgil Firenze-Prato-Pistoia, SCARICA IL PDF)

Seguiamo con interesse e un po’ di preoccupazione le notizie in merito al balletto di nomine nelle società partecipate del Comune di Firenze. La discussione in particolare si sta orientando sulla Mercafir, società a maggioranza del Comune cui è demandata la gestione del Mercato Ortofrutticolo di Novoli.
L’area su cui opera Mercafir attualmente insiste su una superficie di 80mila metri quadri, di cui solo una piccola parte utilizzata dai mercatali, mentre ci sono interi capannoni in disuso, un asfalto totalmente da rifare, interventi strutturali rimandati per troppo tempo.
Il piano operativo comunale recentemente adottato è intervenuto con alcune linee di indirizzo che mirano a costruire le condizioni per un ammodernamento dell’area mercatale.
La sfida deve essere quella di dotare la città di Firenze di un’area intermodale, capace di attrarre investimenti e lavoro di qualità, sfruttando le migliorie intervenute nella logistica per coniugare sviluppo e pieno rispetto dell’ambiente.
La politica, coinvolgendo tutte le realtà che lavorano da sempre in quell’area e che esprimono specifiche professionalità, ha il dovere di guidare tale trasformazione.
Da una logistica moderna passa lo sviluppo sostenibile della nostra città e di tutta l’area metropolitana.
Su Mercafir è vietato sbagliare: bisogna avere l’ambizione di investire perché sia perno centrale nella transizione ecologica di Firenze: collegamento con la linea ferroviaria, mezzi elettrici per le consegne dell’ultimo miglio, razionalizzazione delle rotte, digitalizzazione, strategia del km 0 tramite un food hub che possa servire anche per gestire la filiera di produzione dei pasti per le mense cittadine.
Per questo riteniamo indispensabile che la nomina del presidente arrivi in tempi rapidi, e che sia ispirata a logiche di competenza più che a logiche di equilibri di partiti, affinché questo processo possa essere tempestivo e capace di coinvolgere tutte le forze economiche e sociali.

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