Riordino Province, la Fp Firenze scrive alla Metrocittà per le assunzioni
Riordino delle Province, la Fp Cgil Firenze scrive a sindaco e consiglieri della Città Metropolitana: “Il testo in discussione al Senato non affronta le carenze di organico, supportate la nostra rivendicazione per superare il blocco delle assunzioni e stanziare risorse per lavoro e servizi”
“Vi chiediamo di supportare la nostra rivendicazione: il testo sul riordino di Province e Città metropolitane – in discussione presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica – non affronta in alcun modo le carenze di organico degli Enti di area vasta, né la necessità che, a fronte dell’auspicata riattribuzione di importanti funzioni alle Province, sia superato il blocco delle assunzioni e siano incrementate le dotazioni organiche al fine di assicurare l’effettiva capacità degli Enti di esercitare le funzioni loro attribuite, e garantire servizi adeguati ai cittadini”: è l’appello che Alessandro Giorgetti, segretario generale Fp Cgil Firenze, lancia in una lettera aperta al Sindaco Metropolitano di Firenze Dario Nardella e ai componenti del Consiglio Metropolitano di Firenze.
La FP CGIL lo sostiene da tempo e, oggi, non è più rinviabile: serve un piano straordinario di assunzioni che consenta a Province e Città Metropolitane di adempiere agli importanti compiti che sono e saranno chiamate a svolgere e che ripiani la perdita di personale complessiva registrata tra 2015 e 2020, pari quasi 20.000 lavoratrici e lavoratori: il 52,5% degli addetti delle Province e il 19% delle Città Metropolitane in meno in 5 anni.
Scrive Giorgetti: “Il riconoscimento della piena dignità istituzionale di ogni Ente passa anche e soprattutto dal fatto che sia messo nella condizione di operare. Il legislatore non può prescindere dalla stretta correlazione che deve esserci tra funzioni attribuite, risorse finanziarie necessarie a esercitarle e dotazioni organiche adeguate a garantirne l’operatività, sia con la valorizzazione del personale già presente sia con un piano straordinario di assunzioni che cancelli gli effetti di anni di spending review e riforme inefficaci. Le sfide che le crisi di questi anni e l’attuazione del PNRR stanno ponendo al Paese richiedono istituzioni pubbliche forti, capaci di mettere in atto gli interventi e le progettualità necessarie ad assicurare lo sviluppo e la modernizzazione del Paese”.
L’elemento maggiormente innovativo del testo sul riordino di Province e Città metropolitane, rispetto alla normativa vigente è senza dubbio il ritorno all’elezione diretta degli organi di governo degli Enti, superando il sistema introdotto con la legge Delrio che in questi anni ha mostrato molti limiti. Una disposizione che si accompagna a una rideterminazione delle funzioni, in particolare, delle Province, che ne riconosce il ruolo decisivo nell’architettura istituzionale della nostra Repubblica. La Fp Cgil ha salutato con favore l’avvio di questo percorso riformatore, convinta che non sia più rinviabile la ridefinizione di un disegno organico delle amministrazioni territoriali che, partendo da una chiara definizione di ruoli e funzioni, crei un sistema integrato di livelli istituzionali capace di governare e indirizzare i processi sociali ed economici, con il conseguente ripensamento dei rispettivi sistemi di governo per restituire centralità agli organi assembleari espressione diretta dei cittadini
“Ma perché ciò sia possibile – conclude il segretario generale di Fp Cgil Firenze nella lettera al Sindaco Metropolitano di Firenze Dario Nardella e ai componenti del Consiglio Metropolitano di Firenze – è necessario un Piano Straordinario per l’occupazione pubblica di qualità. Per questo vi chiediamo di supportare questa battaglia al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici e farvi portavoce della richiesta al Parlamento di intervenire per modificare il testo del disegno di legge in discussione, prevedendo lo sblocco delle assunzioni e lo stanziamento di risorse necessario ad assumere personale, per garantire servizi, interventi e politiche adeguate a tutte le cittadine e tutti i cittadini.