Scuola del cuoio Firenze, salario minimo per chi non l’aveva

Lo scorso 4 settembre 2023, presso la storica sede della Scuola del Cuoio a Firenze, è stato sottoscritto un accordo fra la ditta e le Organizzazioni sindacali Filctem CGIL e Filcams CGIL, introducendo per quei dipendenti inquadrati nei profili più bassi previsti dai CCNL un salario minimo contrattuale (9 euro, come quello di cui si parla in questi giorni dopo la proposta delle opposizioni dal Governo) più favorevole rispetto ai minimi previsti dagli stessi contratti.

IL SERVIZIO DEL TG3 RAI TOSCANA

“La Scuola del Cuoio – dice Barbara Gori attuale Presidente – nasce nel 1950 da un idea di Marcello Gori e Silvano Casini e fin dalle sue origini è da sempre attenta alla valorizzazione della professionalità dei dipendenti, ma anche dal dare opportunità di crescita e professionalità, anche a persone che per varie ragioni o condizioni di vita non avrebbero avuto occasione di crescita e inclusione nell’ambiente lavorativo, questo infatti è una delle missioni della Fondazione
Marcello Gori, nata in onore del padre fondatore venuto a mancare nel 2003, ossia 20 anni fa”.
“In tale ottica – prosegue Barbara Gori -, tra le altre iniziative, abbiamo deciso di avviare un confronto con le Organizzazioni sindacali da cui è nata un’intesa per il miglioramento delle condizioni economiche dei lavoratori, in particolare garantendo un salario minimo contrattuale migliore anche ai neoassunti, con ciò anticipando in parte, i tempi di un intervento governativo sul tema”.
Dicono Umberto Marchi della Filcams CGIL e Alessandro Lippi della Filctem CGIL: “Questo accordo dimostra come buone pratiche sindacali e buone relazioni consentano di migliorare le condizioni effettive delle persone che vivono del proprio lavoro e, soprattutto, che in questo paese si può fare impresa e formazione, oltre che essere competitivi nel mercato, non utilizzando la leva dell’abbattimento dei salari e dei diritti, ma investendo nell’eccellenza e nella qualità del prodotto finito che rappresenta il vero artigianato di Firenze nel settore, assicurando nel fare questo il rispetto di chi lavora e di chi quell’eccellenza crea”.

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