Violenza sulle donne, le iniziative Tavoli genere Chianti e C.Bisenzio

IL TAVOLO DELLE POLITICHE DEL GENERE DEL CHIANTI FIORENTINO

Luci davanti ai palazzi comunali per dire No alla violenza sulle donne. Un drappo rosso e oltre cento lumi per le vie e le piazze dei centri storici. I rappresentanti istituzionali e le organizzazioni sindacali: “Invitiamo tutte le donne che soffrono a non subire in silenzio ma a denunciare e chiedere aiuto anche attraverso lo sportello antiviolenza attivo nel Chianti”

Fino a 27 anni fa la violenza sessuale non era considerato un reato contro la persona ma contro la morale pubblica e il buon costume. Era cioè un atto che danneggiava il pudore della collettività e non la libertà personale. Di fronte alla violenza di genere, una piaga purtroppo in crescita che colpisce ad ogni età ed estrazione sociale, i comuni del Chianti e i componenti del Tavolo Politiche di genere non possono tacere.
Le amministrazioni comunali di Impruneta, San Casciano in Val di Pesa, Greve in Chianti, Barberino Tavarnelle e Bagno a Ripoli e le organizzazioni sindacali CGIL Chianti, CGIL-SPI Firenze, CISL Chianti FNP-CISL Firenze – Prato vogliono essere ancora più presenti, visibili. Vogliono fare rumore e accendere una luce nel buio della violenza. Oltre cento ceri, tanti quanti le donne uccise per mano di uomini solo in quest’anno, romperanno il silenzio illuminando i centri storici dei comuni che aderiscono all’iniziativa, sullo sfondo di un drappo rosso che riporterà il numero antiviolenza 1522 in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, in programma sabato 25 novembre dalle ore 18.30-19.
“Dovremo vivere ogni giorno come fosse il 25 novembre – sottolineano i rappresentanti istituzionali e sindacali – lavoriamo costantemente perché tutta la comunità si senta coinvolta e agisca concretamente nella quotidianità partendo dalla necessità di intervenire nei settori della prevenzione e dell’educazione”. “Quello che tutela il diritto alla vita di tutte le donne – rimarcano – contro ogni forma di violenza e discriminazione è per noi un progetto di comunità che si offre come percorso utile a riconoscere, prevenire, contrastare le azioni violente”.
Esiste una vita alternativa alla violenza. E’ una manifestazione corale, collettiva a ricordarlo a tutte le donne che subiscono violenza nelle diverse forme in cui essa pervade la vita delle persone, da quella verbale e psicologica a quella fisica. Il Chianti dice no al femminicidio, a chiunque si renda colpevole di sopraffazioni, annulli e mortifichi identità e dignità alle donne.
“Invitiamo tutte le donne che soffrono a non subire in silenzio ma a denunciare e chiedere aiuto anche attraverso lo sportello antiviolenza attivo nel Chianti – sottolineano – con sede a San Casciano e Tavarnelle, un servizio fondamentale che supporta attraverso l’attivazione di percorsi specifici e personalizzati, dal punto di vista legale e psicologico”. Lo sportello del Centro Antiviolenza Artemisia permette alle donne che subiscono violenza fisica, psichica, sessuale, economica o di stalking di poter accedere ai servizi di sostegno per avviare un percorso di uscita dalla violenza. Lo sportello offre un sostegno nell’iter giudiziario, mettendo a disposizione un consulente legale, penalista e civilista. Gli operatori affiancano la persona nel percorso di un eventuale inserimento lavorativo e si adoperano per ristabilire una rete sociale e professionale in favore della vittima. Info: tel. 055 601375. Numero antiviolenza e stalking: 1522.
Il Tavolo è costituito dalle assessore Lara Fabbrizzi, Eleonora François, Maria Grazia Esposito, dai sindaci Roberto Ciappi e David Baroncelli e dalle rappresentanti sindacali Laura Scalia, Laura Sostegni, Maria Grazia Viganò, Maria Pia Leoncini, Lorenza Pagin e Patrizia Benvenuti.

IL TAVOLO DELLE POLITICHE DI GENERE DI CAMPI BISENZIO

Lotta alla violenza sulle donne, il Tavolo per le politiche di genere di Campi Bisenzio (Fi): “Necessario costruire reti di sostegno per prevenire casi”. Rimandata, per via dei fatti dell’alluvione, l’iniziativa che era in programma in Comune il 25 novembre

La violenza sulle Donne è ormai da troppo tempo una vera e propria emergenza.
È evidente che non saranno nuove leggi ad arginare il fenomeno, né sarà possibile combatterlo in un’ottica puramente repressiva e punitiva.
È venuta l’ora, per le Istituzioni e per tutte e tutti noi, di rendersi conto che è necessario interrogarsi sulle ragioni profonde che sono all’origine di questo fenomeno.
Nonostante i passi in avanti, siamo ancora troppo immersi in una cultura patriarcale che ha una visione della donna ben precisa, che ci portiamo dietro da secoli e che viene perpetrata da stereotipi sociali e culturali ben radicati e considerati come normali nelle realtà in cui viviamo.
Il cambio di passo deve venire da un cambiamento radicale di mentalità e di cultura ed in questo il ruolo della Scuola di ogni ordine e grado e dell’Università è cruciale.
La cultura della parità tra i sessi e del rispetto reciproco, la capacità di saper costruire relazioni sociali e affettive NON improntate al conflitto, dove NON si scambia il possesso per amore, dove NON si sfogano con la violenza sulla compagna paure e frustrazioni, deve essere veicolata fin dalla più tenera età, a partire dall’ambito familiare con un’educazione alla genitorialità.
In questa ottica la Convenzione di Istanbul costituisce una pietra miliare perché indica nella formazione l’elemento chiave per ribaltare la situazione. Ma non solo una formazione in senso generale, anche una formazione specifica rivolta a tutte e tutti gli operatori che a vario titolo hanno a che fare con il fenomeno della violenza affinchè sappiano riconoscerlo e trattarlo in maniera adeguata: psicologi, avvocati, forze dell’ordine, operatori sociali, magistrati.
Solo per fare un esempio, troppo spesso assistiamo, abbiamo assistito ad esternazioni o addirittura a sentenze aberranti che oltre a non perseguire in maniera appropriata gli aggressori, con le loro parole hanno dato luogo a una vittimizzazione di secondo livello.
È necessario inoltre costruire nella Società Reti tra le Istituzioni, le Associazioni, le Strutture sanitarie, il mondo del Lavoro, le Organizzazioni sindacali, per costruire un argine solido di sostegno alle donne che tentano con coraggio di uscire dalla terribile condizione di prevaricazione ed isolamento e prevenire comportamenti di violenza psicologica e fisica che poi sfociano in quegli atti che ci sconvolgono e che spezzano ingiustamente tante vite.
Quello che è successo pochi giorni fa a Giulia, ad un passo importante della sua vita, del suo percorso di identità ed emancipazione, non può essere solo l’ennesimo caso, deve rappresentare il punto di svolta necessario a smuovere tutte le coscienze.
Come TAVOLO DELLE POLITICHE DI GENERE, sottoscritto a Campi lo scorso 12 luglio tra il Comune di Campi Bisenzio, Coord. Donne Spi CGIL, Coord.Donne CGIL Firenze, Cisl Pensionati Piana Fiorentina, CGIL Città Metropolitana, CISL Firenze Prato, UIL Toscana, avevamo programmato un’iniziativa Sabato 25 per celebrare la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne presso il Comune, per approfondire quel momento così delicato in cui le donne decidono di uscire dalla loro condizione di vittime, di denunciare, di allontanarsi da chi le aggredisce e le maltratta. Questo non è stato possibile per i drammatici avvenimenti dell’alluvione dello scorso 2 novembre che non consentono di svolgere appieno tale iniziativa con la partecipazione di tutte le cittadine ed i cittadini. Ovviamente tale iniziativa verrà ricalendarizzata il prima possibile.

Firmato: IL TAVOLO DELLE POLITICHE DI GENERE DI CAMPI BISENZIO

Pulsante per tornare all'inizio