Cambio appalti servizi museali Uffizi, ok a garanzie per lavoratori
Cambio appalto servizi museali Uffizi Firenze, al tavolo sindacati-direzione in Regione stabilito che “il mantenimento delle condizioni economiche e contrattuali dei lavoratori è fondamentale per assegnazione bando”. Filcams Cgil Firenze e UilTucs Toscana: “Intesa unica nel suo genere a protezione di chi lavora, premiate lotte lavoratori”
Domani venerdì 22 dicembre sciopero per il rinnovo di 10 Contratti nazionali (tra cui quello dei lavoratori dei servizi museali), dal terziario alla distribuzione fino al turismo, con manifestazione a Roma. Magi (Filcams Cgil): “In 400 da Firenze nella Capitale, molto sentite le ragioni dell’agitazione”. Zucchini (UILTuCS Toscana): “Uno sciopero sentito perché sono in pericolo i diritti fondamentali dei lavoratori e delle lavoratrici del settore”
Due giorni fa, presso il tavolo di crisi della Regione Toscana, alla presenza del Consigliere Fabiani, del direttore della Galleria degli Uffizi Eike Schmidt, dei sindacati e delle RSU, è stato siglato un importante verbale di intesa che costituisce un importante strumento di tutela per le lavoratrici e i lavoratori interessati al prossimo cambio di appalto dei servizi museali del sistema degli Uffizi (interessati circa 200 addetti ora in Opera). Il verbale d’intesa, che conferma quanto previsto dalla pre-intesa siglata al medesimo tavolo il 30/08, chiarisce in modo stringente che il mantenimento delle condizioni contrattuali, economiche e normative dei lavoratori coinvolti nel cambio di concessione “rappresenta una delle condizioni fondamentali nella procedura di assegnazione del bando”.
Commentano Filcams Cgil Firenze e UilTucs Toscana: “Tale intesa, unica nel suo genere, mette in campo un sistema di protezione per i lavoratori coinvolti che coinvolge direttamente la stazione appaltante e fissa un principio di grande rilevanza, cioè che il rispetto delle condizioni economiche e normative lavoratori sono un elemento essenziale nelle gare di concessione e appalto. Questo risultato, che è straordinario ed è frutto della lotta dei lavoratori, arriva a conclusione di un periodo di mobilitazione resa necessaria da un bando di gare che non garantiva il salario e i diritti dei lavoratori. E questa intesa presso il tavolo della Regione Toscana rimedia a una situazione che stava determinando l’insopportabile paradosso per il quale uno dei Musei più ricchi e visitati al mondo produceva, tramite gara, un sensibile peggioramento delle condizioni di lavoro. Una vera e propria assurdità. Denunciamo da anni la totale insostenibilità del sistema degli appalti e chiediamo, da anni, un serio confronto con le istituzioni, i partiti politici e tutti i soggetti interessati con l’obiettivo si uscire dal sistema degli appalti. Gli appalti producono lavoro povero, precarietà e lavoro poco qualificato e come sindacati siamo stanchi di operare sempre nella logica di riduzione del danno. Noi il danno vorremmo evitarlo evitando una volta per tutte gli appalti”.
Le due sigle sindacali colgono l’occasione per lanciare lo sciopero nazionale del 22 dicembre, per smettere di parlare di lavoratori poveri (un paradosso) e arrivare al rinnovo dei tanti, troppi contratti, scaduti. 10, per la precisione: Terziario (servizi alle imprese, Opera compresa), Distribuzione Moderna Organizzata (alcune catene commerciali), Distribuzione Cooperativa (le cooperative), Alberghi, Pubblici Esercizi (bar, ristoranti), Ristorazione Collettiva e Commerciale (mense ospedaliere e scolastiche, autogrill e simili), Agenzie di Viaggi e Aziende Termali. Sarà sciopero venerdì 22 dicembre per gli oltre 5 milioni di lavoratrici e lavoratori (circa 500mila in Toscana) in attesa, da troppo tempo, anche dal 2019, dei rinnovi di 10 contratti nazionali. Previste manifestazioni interregionali a Milano Roma, Napoli, Palermo e Cagliari: la Toscana sarà a quella di Roma la mattina con concentramento ore 9,30 in Piazza Esquilino e comizio finale in piazza Santi Apostoli. La giornata di stop, indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Toscana è finalizzata a denunciare lo stallo delle trattative e l’ormai insostenibile situazione in cui versano le lavoratrici e i lavoratori, mentre i settori del terziario e del turismo registrano una ripresa e un aumento dei fatturati.
Dice Maurizio Magi (segretario generale Filcams Cgil Firenze): “E’importante e significativo il risultato ottenuto per i lavoratori di Opera, frutto delle loro mobilitazioni e dell’impegno del sindacato. Non dimentichiamo che il loro Contratto, quello del Terziario,
è scaduto da quattro anni. Da quattro anni i loro salari sono fermi, a fronte di un aumento del costo della vita che si è impennato. Per questo anche loro saranno con noi a scioperare venerdì: da Firenze abbiamo organizzato 7 pullman per andare a Roma, porteremo in tutto 400 persone di tutti i settori interessati dalla mobilitazione, considerando anche chi verrà con mezzi propri o in treno. Ciò dimostra quanto siano sentite da chi lavora le ragioni dell’agitazione”.
Aggiunge Laura Zucchini (Responsabile del settore Terziario Commercio per la UilTucs Toscana Area di Firenze): “Sciopereremo per un turismo che garantisca maggiori diritti ai lavoratori e alle lavoratrici del settore. Vogliamo meno flessibilità e più certezze per chi lavora in questo settore. Scendiamo in piazza perché nel turismo vi sia più lavoro a tempo indeterminato e meno lavoro stagionale spesso gestito con la massima precarietà. Uno sciopero per chiedere aumenti salariali che ci consentano di recuperare il potere di acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori ridando loro dignità e libertà. Uno sciopero intersettoriale nazionale perché non si torni ai padroni ed agli schiavi”.