Prosperius (Fi), indetto lo stato di agitazione: il presidio di protesta

Prosperius e Casa di cura Villa Cherubini (Fi), proclamato lo stato di agitazione: rischio interventi sul personale, rischio attivazione di ammortizzatori sociali e presenza di criticità su condizioni di lavoro e servizi offerti. Stamani presidio di protesta. Fp Cgil, Filcams Cgil e Nidil Cgil: “Situazione inaccettabile, senza risposte pronti a mobilitazioni”. Chiesta apertura tavoli a prefetto e Regione

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Prosperius e Casa di Cura ex Villa Cherubini (Firenze), Fp Cgil, Filcams Cgil e Nidil Cgil hanno proclamato lo stato di agitazione. Motivo: rischio interventi sul personale, rischio attivazione di ammortizzatori sociali e presenza di criticità su condizioni di lavoro e servizi offerti. Le due strutture contano in totale circa un centinaio di dipendenti (infermieri, amministrativi, fisioterapisti, accoglienza), tra diretti – contratto sanità privata o studi professionali – e Partite Iva. Le tre sigle sindacali, che stamani hanno effettuato con lavoratori e lavoratrici un presidio davanti alla struttura in via San Domenico, hanno chiesto al Prefetto di attivare le procedure di raffreddamento e alla Regione di aprire il tavolo di crisi: “Situazione inaccettabile, senza risposte sarà mobilitazione”

LA VICENDA

Lo scorso 21 novembre si è svolto un incontro tra sindacati e proprietà, che ha prospettato un quadro preoccupante della sostenibilità economica e ha rivelato che sono al vaglio interventi sul personale (inoltre, ha spiegato di essersi affidata a un manager per un piano di ristrutturazione aziendale); Fp Cgil, Filcams Cgil e Nidil Cgil nell’occasione hanno chiesto la salvaguardia di tutti i posti di lavoro e la garanzia del mantenimento della qualità dei servizi sanitari erogati ai cittadini in convenzione o in privato, ma senza ricevere rassicurazioni (anzi, sono state prese iniziative di rimodulazione degli orari di lavoro che mettono in grave difficoltà i lavoratori e le lavoratrici e provocano criticità nell’erogazione dei servizi a convenzione e privati). Il 4 dicembre la proprietà ha inviato al sindacato una mail in cui affermava di ritenere necessario il rinvio dell’incontro tra le parti fissato per il 6 dicembre, per avere più tempo per rappresentare un quadro sufficientemente dettagliato della situazione, “anche con riferimento ad ammortizzatori e/o procedure attivabili”. Nel frattempo, non sono stati rinnovati 11 contratti a termine scaduti o in scadenza, mentre ci sono dei timori sulla possibile fine delle collaborazioni con alcune Partite Iva che tramite questo strumento lavorativo operano come infermieri. Fp Cgil, Filcams Cgil e Nidil Cgil hanno ritenuto “inammissibile” tale sottrazione al confronto. Lavoratori e lavoratrici, nell’assemblea del 6 dicembre, oltre a confermare un quadro difficile della situazione da un punto di vista delle condizioni di lavoro e del servizio offerto, hanno votato, insieme a Fp Cgil, Filcams Cgil e Nidil Cgil, la dichiarazione dello stato di agitazione. Le tre sigle sindacali, che giudicano “inaccettabile” la situazione e sono pronte a mobilitarsi in mancanza di risposte, hanno chiesto al Prefetto di attivare le procedure di raffreddamento e alla Regione di attivare il tavolo di crisi regionale.

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