Somministrati sanità, protesta per i diritti. Nidil scrive alla Regione
Sanità, quasi 400 lavoratori somministrati (tra ospedale di Careggi e Usl) a rischio (contratti in scadenza a fine dicembre, non si sa se e quando saranno prorogati). Oggi protesta social “Non siamo usa e getta”.
Nidil Cgil Firenze scrive alla Regione: “Chiediamo contratti più lunghi e non rinnovi mese per mese, un trattamento dignitoso, il rispetto dei diritti e della parità di trattamento, e che il periodo lavorato in somministrazione abbia un peso in stabilizzazioni e concorsi”
C’è un lavoro usa e getta nella sanità toscana. Sono quasi 400 tra infermieri/e, Oss, amministrativi, tecnici, addetti farmacie, magazzinieri, che lavorano da anni in somministrazione per una agenzia tra l’ospedale di Careggi e l’Usl Toscana Centro. Lavoratori e lavoratrici precari che contribuiscono a tenere in piedi i presidi sanitari sopperendo alle carenze di risorse e personale di ruolo. Ma da un giorno all’altro si può perdere il posto, e il periodo lavorato in somministrazione non ha nessun valore ai fini delle stabilizzazioni e all’interno dei concorsi. A fine dicembre scadono i loro contratti, e non sanno se e quando saranno rinnovati. Già da tempo questi lavoratori vivono una situazione di grande incertezza: i contratti da sei mesi sono spesso diventati di mese in mese, fino all’ultimo momento non si sa mai se c’è il rinnovo, senza poter programmare una visita medica o un intervento per paura di non essere rinnovati. E ancora: rinnovi contrattuali che arrivano l’ultimo giorno del mese e a volte anche il giorno successivo alla scadenza; nessuna possibilità di programmare la vita privata e il futuro; contratti che non vengono rinnovati in caso malattie lunghe o maternità; in quanto precari coprono turni sgraditi ai colleghi, festivi, domeniche e rientri per paura di perdere il lavoro; nessuna parità di trattamento su programmazione ferie e salario accessorio.
Oggi questi lavoratori e lavoratrici, con Nidil Cgil, si sono mobilitati al grido “Non siamo usa e getta”, indossando sulla divisa o il camice una “x” con nastri medici-scotch colorati di rosso, e pubblicando la foto sui social. Con l’obiettivo di: avere contratti più lunghi; avere comunicazione della proroga entro tempi congrui per permettere alle lavoratrici e ai lavoratori di poter programmare la loro vita; stigmatizzare i mancati rinnovi per malattia e/o maternità; valorizzare i periodi lavorati in somministrazione nei concorsi e per le stabilizzazioni; far riconoscere il salario accessorio
“La sanità, per le carenze di risorse che ha, non può fare a meno di questi lavoratori e continuerà sicuramente ad attingere dalle agenzie di somministrazione anche nei prossimi anni per mantenere aperti servizi e posti letto. Chiediamo contratti più lunghi, un trattamento dignitoso, il rispetto dei diritti e della parità di trattamento, e che il periodo lavorato in somministrazione abbia un peso in stabilizzazioni e concorsi”, dice Giulia Tagliaferri (segretaria generale Nidil Cgil Firenze), che sul tema ha scritto una lettera alla Regione. Senza risposte, in arrivo mobilitazioni.