“Pressioni globali”, l’iniziativa Cgil-Cut a Firenze

Convengo Internazionale alla Cgil Firenze: finanza e prospettive comuni tra Cgil Toscana e il sindacato brasiliano Cut Pernambuco. Ferreira De Souza (Cut Pernambuco): “E’ necessario accompagnare agli interventi del governo la formazione di una cultura finanziaria”. Cecchi (Fisac Cgil Toscana): “Fare fronte comune contro la finanziarizzazione”

In virtù del recente gemellaggio tra Cgil Toscana e il Sindacato brasiliano Cut di Pernambuco (che già era gemellato con Cgil Firenze), presso la Camera del Lavoro di Firenze si è tenuto, in data 26/01/2024, il convegno “Pressioni Globali: Il peso della finanza e il valore del credito in una società democratica”, durante la quale si è messo sotto la lente di ingrandimento il significativo ruolo della Finanza e del Credito in società democratiche come il Brasile e l’Italia.
Hanno preso la parola membri della Fisac Toscana e Fisac Firenze oltre che alcuni ospiti dello sindacato brasiliano.
Ha esordito il presidente del CUT Pernambuco, Paulo Roberto Batista De Rocha:”Il Brasile sta passando un momento di forte deindustrializzazione e di finanziarizzazione dell’economia, uno dei problemi che sta colpendo tantissimi paesi del mondo.
L’obiettivo del CUT è quello di creare un piano di sviluppo industriale accompagnato da una riduzione dell’orario di lavoro oltre che di una riconversione del lavoro in degno e decoroso”.
Sulla scia di quanto detto è intervenuto Paolo Cecchi, segretario della Fisac Cgil Toscana: “Come FISAC/CGIL Toscana non possiamo che essere felici di questa collaborazione, poiché è fondamentale fare fronte unito contro un problema che non colpisce solo l’Italia, ma tutto il mondo, come la finanziarizzazione, e trovare delle soluzioni condivise e comuni. L’aumentare dei tassi d’interesse finisce per colpire soltanto le classi più deboli, e in un paese come l’Italia, dove il debito pubblico è altissimo, è evidente che con tassi così alti la possibilità di un intervento pubblico a favore di chi ha più bisogno diventa ancora più problematico”.

Chiude il convegno Tereza Cristina Ferreira De Souza, del sindacato di Pernambuco, che nella prima parte del suo intervento parla di come in Brasile ci siano grosse ripercussioni verso i lavoratori di banche private che decidono di aderire ad uno sciopero. Parla così la sindacalista: “Movimenti sociali, a partire da quello studentesco, mostrano grande sensibilità e danno grande sostegno ai presidi e manifestazioni che vengono svolti in tutela dei lavoratori che non possono scioperare.
E’ la società civile che aiuta le organizzazioni sindacali a far sì che le loro iniziative abbiano successo. – prosegue poi parlando della condizione alla quale sono costretti i lavoratori e lavoratrici più poveri – Il Brasile è un paese dove la stragrande maggioranza della popolazione è indebitata e, soprattutto le categorie più povere spendono soldi che non hanno.
Si sta lavorando per ridurre i tassi di interesse delle carte di credito e ridare un po’ di ossigeno a chi non non riesce a saldare i propri debiti, in difficoltà persino a fare la spesa.
E’ necessario che il tutto venga accompagnato da un processo di formazione di una cultura finanziaria per evitare che queste stesse persone finiscano per indebitarsi nuovamente”. Sui problemi finanziari: “Se non facciamo un’azione congiunta a livello globale e ci concentriamo sui problemi di ogni singolo paese non riusciremo a risolverli. Auspichiamo maggiori scambi in tal senso tra più paesi, in modo da ottenere qualcosa che vada oltre le azioni che i sindacati confederali fanno in ogni singolo stato”.

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