Alluvione Campi Bisenzio, gli interventi di Cgil e Spi per il territorio

Alluvione Campi Bisenzio (Fi) del 2 novembre, l’impegno di Cgil e Spi: 590 richieste di ricognizione, raccolta e distribuzione materiali, circa 30mila euro di donazioni. “Grazie a chi ha contribuito. Stigmatizziamo l’assenza del Governo”

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La drammatica vicenda dell’alluvione dello scorso 2 novembre, che ha coinvolto le cittadine ed i cittadini di Campi Bisenzio, famiglie, studenti, pensionate e pensionati, lavoratrici e lavoratori, le aziende, mettendo a rischio il tessuto produttivo e sociale della città, non poteva lasciarci indifferenti e fin da subito come CGIL e come SPI Cgil del territorio ci siamo attivati per dare una mano. Si parla, per la provincia di Firenze di circa 2000 imprese (ad una media di 5 addetti si tratterebbe di 10.000 lavoratori, 10 addetti 20.000 lavoratori ecc.), 4.500 alloggi su una superficie residenziale di circa 388.000 mq.

Abbiamo pensato di muoverci, con le nostre possibilità, in varie direzioni e vogliamo raccontare la nostra esperienza ma soprattutto per ringraziare tutti quelli che insieme a noi hanno dato il loro contributo.

Ci lega infatti un rapporto indissolubile con il territorio, con le condizioni di vita e di lavoro, con ognuno di coloro che proviamo a rappresentare e non solo, tanto più questo quando si è colpiti da una così grande tragedia.

In quei giorni terribili abbiamo provato innanzitutto a collaborare con le famiglie ma anche presso alcune imprese, a togliere il fango e i rifiuti dalle case e dalle cantine, in accordo con il Comune e la Protezione Civile, costituendo delle squadre di volontari a cui hanno aderito dipendenti, funzionari, delegati e lavoratori (un totale di circa 150 persone hanno composto squadre di lavoro per una ventina di giorni).

Da subito è iniziata una raccolta di fondi e di materiale da donare alla popolazione come ha fatto il sindacato della scuola, la FLC Cgil, che ha raccolto tra le ragazze e i ragazzi delle scuole ed i professori diversi scatoloni di materiale scolastico, o come il sindacato dei trasporti, la Filt Cgil, che ha consegnato ad alcune parrocchie, 16 pancali di beni alimentari, prodotti per la casa, coperte e abbigliamento vario e giocattoli.

Un grandissimo impegno c’è stato poi da parte delle lavoratrici e dei lavoratori del nostro Caaf a Campi Bisenzio che hanno immesso nel sistema 590 (su 725 della provincia di Firenze) richieste di ricognizione dei privati (il totale comunicato dalla Regione è di 10.906 richieste da parte delle famiglie e 2.612 imprese per un totale di 2,7 miliardi di euro) dovendo lavorare in pochissimi giorni a disposizione, nel periodo natalizio, con una modulistica complicata ed un sistema farraginoso. Alcuni di loro hanno rinunciato anche a ferie o permessi.

Tutto questo non sarebbe stato possibile se presso la sede di Campi le pensionate e i pensionati dello SPI CGIL non avessero organizzato la loro presenza mattina e sera senza sosta, accogliendo persone colpite dall’alluvione, disperate, prostrate, arrabbiate e angosciate per il loro futuro a cui si è cercato, per quanto possibile, di dare una mano.

Come SPI Cgil di Firenze e Spi Cgil di Campi Bisenzio abbiamo elargito contributi per un totale di 6.500 euro all’Auser, all’Istituto comprensivo Rita Levi Montalcini e, insieme alla CGIL di Firenze, alla Pubblica Assistenza duramente colpiti dall’evento alluvionale. Mentre lo SPI Cgil della Toscana ha concesso un contributo di 20.000 euro all’Asl di Campi Bisenzio per l’acquisto di un nuovo macchinario, presumibilmente un ecografo.
Come CGIL di Firenze abbiamo raccolto circa 7.000 euro che abbiamo deciso di donare alla Pubblica Assistenza di Campi Bisenzio, che utilizzerà questi fondi (e quelli dello SPI) per acquistare un nuovo mezzo attrezzato in sostituzione di quelli allagati.

Infine, come Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze abbiamo aderito alla campagna “Un’ora di lavoro per gli alluvionati della Toscana”, che scaturisce da un accordo fra la Regione Toscana e le Parti Sociali; prevede che, per ogni ora di lavoro devoluta agli alluvionati da parte dei lavoratori, i datori di lavoro versino una pari cifra sul conto corrente del Fondo costituito dalla Regione; a questo titolo la Camera del Lavoro di Firenze ha donato complessivamente 16.000 euro. Ci auguriamo di conoscere al più presto come la Regione utilizzerà tali Fondi.

Ad oggi sono previsti anche rimborsi a privati e imprese da parte di Enti Bilaterali quali l’ Ente Bilaterale Artigianato Toscano (iscritti a Ebret) e l’Ente Bilaterale del Commercio e del Turismo per il settore del commercio (iscritti a EBCT) a fronte di accordi sottoscritti dalle parti sociali (per le richieste visitare i relativi siti).

Vogliamo anche stigmatizzare la completa assenza del Governo nei confronti di questo territorio e di tutta la Toscana che, a parte una cifra iniziale per gli interventi urgenti largamente insufficienti, non ha emanato alcun provvedimento a favore della popolazione, dei lavoratori e dell’imprese, dimenticandosi colpevolmente di tutti i cittadini colpiti.

Firmato: Cgil Firenze, Cgil Campi Bisenzio e Spi Cgil di Campi Bisenzio

LE DICHIARAZIONI

Elena Aiazzi, Cgil Firenze: “Chiediamo che ci sia attenzione nel modo di distribuire le risorse e soprattutto si facciano velocemente degli interventi di ripristino generale in un’ottica di prevenzione del territorio.- continua sul Governo- il Governo lo trovo scandaloso perché, se già in Emilia Romagna avevamo avuto delle criticità legate alla lentezza dei provvedimenti e l’insufficienza dei fondi messi a disposizione, quantomeno è stato fatto un decreto ad hoc, seppur fatto dopo un mese, in Toscana non è stato fatto nemmeno questo.- conclude sul Comune- Abbiamo anche un tavolo con Comune e tutte le varie parti sociali, dove decideremo se prendere o meno delle iniziative pubbliche”.
Tiziana Parivir, Segretaria lega Spi Cgil Campi Bisenzio: “Qua in Cgil sono venute tantissime persone a chiedere aiuto, questo perché siamo un associazione che ispira fiducia”.
Vannina Manini, operatrice CAAF Cgil: “Abbiamo deciso di fare una ricognizione per quantificare effettivamente quello che è andato perduto le persone, oltre a ciò che hanno perso dentro. Mettere su carta queste perdite è qualcosa di asettico, quello che le persone hanno perso realmente non puoi trasformarlo in un numero”.

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