Mondo Convenienza, ok a Contratto merci-logistica in appalti

Mondo Convenienza, dal 1° marzo applicazione Contratto merci-logistica ad addetti consegna-montaggio: siglata intesa nazionale. Bernardo Marasco (Cgil Firenze): “Avanzamento concreto della condizione dei lavoratori, raggiunti obiettivi prefissati, giusta la scelta di un tavolo nazionale”. Interessati 150 lavoratori su Campi Bisenzio (Fi), 166 su Pisa e 45 su Grosseto

Dal 1° marzo prossimo le ditte che svolgono servizi di consegna-montaggio mobili Mondo Convenienza applicheranno il Contratto collettivo nazionale di lavoro Logistica, Trasporto Merci e Spedizione: è il contenuto dell’ipotesi di accordo a Roma tra Ansi e Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uil Trasporti. L’intesa, che ora andrà al vaglio delle assemblee dei lavoratori, interessa 150 addetti su Campi Bisenzio (Fi), 166 su Pisa e 45 su Grosseto. Il commento di Bernardo Marasco (segretario generale Cgil Firenze): “L’accordo di oggi è l’esito di un lavoro iniziato mesi fa con Filcams e Filt Cgil, dimostra che la scelta di andare su un tavolo nazionale era giusta e che la trattativa era vera. Oggi otteniamo obiettivi che ci eravamo prefissati arriviamo a un grande avanzamento concreto della condizione dei lavoratori: siamo passati da un regolamento unilaterale di fatto illegittimo, e che consentiva trattamenti inaccettabili per i lavoratori, a un contratto regolare che incrementa in modo netto i salari e tutela diritti, sicurezza, conciliazione tempi-vita lavoro. E’ una bella giornata per i lavoratori, questa vertenza dimostra ancora una volta che con l’azione sindacale è possibile negoziare e migliorare le condizioni di chi lavora negli appalti in condizioni difficili: è stata data una risposta importante a lavoratori e territorio”.

LA NOTA NAZIONALE

“Siglata l’ipotesi di accordo per l’applicazione del contratto nazionale Logistica, Trasporto Merci e Spedizione negli appalti di Mondo Convenienza in cui operano le aziende associate ad Ansi (Associazione nazionale servizi integrati)”. A riferirlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, sottolineando che “dopo una trattativa che ha incontrato anche momenti di difficoltà vengono riconosciuti più diritti e tutele per le oltre 5 mila lavoratrici e lavoratori coinvolti”. “Con l’intesa – spiegano i sindacati – si definisce un quadro di regole per la qualificazione della filiera, innalzando standard di affidabilità, legalità, trasparenza, salute e sicurezza, formazione e perseguendo il necessario equilibrio vita-lavoro. Si condividono altresì clausole e motivazioni per la rescissione degli appalti con la committenza come in caso di mancanze relative alle normative sulla sicurezza o mancati versamenti contributivi. In tema di salute e sicurezza verrà implementato il ruolo degli Rls (Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza) per singolo impianto, incrementando il numero di ore; in materia di formazione è prevista l’erogazione sia di formazione alla professione che di successiva formazione continua per garantire la professionalizzazione del personale. Per agevolare l’equilibrio vita-lavoro vengono introdotte misure specifiche ed attivato un tavolo di monitoraggio per la verifica di corretti ritmi di lavoro e viene prevista la facoltà delle ferie solidali. L’attività lavorativa si svolgerà, di norma, su 5 giorni la settimana con riposo domenicale e pausa pranzo. L’orario di lavoro sarà rilevato da apposita strumentazione ed è escluso l’utilizzo dei dati, eventualmente rilevati, ai fini disciplinari. Inoltre vista la platea di lavoratori con provenienze diverse, vengono individuati percorsi per favorire l’integrazione e vengono condivisi strumenti per agevolare l’informazione e la comunicazione, anche attraverso il supporto di mediatori culturali”.
“Dal punto di vista economico – proseguono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – fermo restando il significativo risultato economico a regime, da subito l’incremento economico collettivo sarà almeno di 100 euro mensili. Prevista una clausola di salvaguardia che definisce che, a parità di attività svolta non potrà mai essere corrisposta una remunerazione inferiore a quella attualmente percepita”. “L’ipotesi – sottolineano infine le organizzazioni sindacali – verrà illustrata e sottoposta alle assemblee del personale interessato con l’obiettivo di sciogliere la riserva entro febbraio e rendere operativi i contenuti dell’accordo con decorrenza da marzo e durata di 2 anni”.

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