Mabifir (Scandicci), accordo per ore-permessi-ferie solidali

Mabifir (gruppo Chanel) di Scandicci (Fi): ore, permessi e ferie solidali (implementate del 10% dall’azienda) tra lavoratori, a vantaggio di chi è in difficoltà per motivi di salute o deve assistere i famigliari. Accordo tra Filctem Cgil, dirigenza e Rsu. Il sindacato: “Esempio nobile di welfare aziendale”

Mabifir (gruppo Chanel) di Scandicci (Fi): lo scorso 22 febbraio è stato raggiunto fra la Rsu, supportata dalla Filctem CGIL di Firenze, e la Direzione un importante accordo riguardante la solidarietà interna fra le persone, con la partecipazione attiva della stessa azienda.

In pratica, dicono insieme Alessandro Lippi della Filctem CGIL e il Dr. Agostino Mansutti in rappresentanza dell’azienda, “abbiamo concretamente realizzato una previsione normativa scarsamente applicata ma di importanza vitale nelle relazioni sociali all’interno delle aziende, introducendo, a fini solidaristici, l’istituto della cessione delle ferie e permessi”.

L’intesa infatti prevede che i lavoratori (in tutto i dipendenti sono 67) possono cedere a titolo gratuito i riposi e le ferie arretrate da loro maturati ai colleghi in difficoltà per condizioni di salute e che rischiano di esaurire il periodo di comporto per la conservazione del posto di lavoro previsto dal Contratto nazionale, ma anche al fine di consentire di assistere i figli, il coniuge o compagni di vita, che per particolari condizioni di salute necessitano di cure costanti, in un mondo sociale che cambia, anche per agevolare il tempo degli inserimenti scolastici.

Ulteriore cosa che nobilita l’accordo, prosegue Lippi, “è che l’azienda concorrerà ad implementare le ore solidali con una quota pari al 10% di quelle donate dai lavoratori e in un momento anche per il settore non certo favorevole, la Mabifir srl ha dimostrato che le difficoltà si possono affrontare in molti modi, senza abbandonare il campo e comprimere diritti e salario ma investendo nella propria forza lavoro considerandola non un costo ma una risorsa. Questo è stato fatto e questo è l’esempio più nobile di welfare aziendale e di unità fra gli interessi delle aziende e le condizioni delle donne e degli uomini che vi lavorano”.

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