No antiabortisti nei consultori, il presidio Cgil-Uil a Firenze

Nel Pnrr c’è l’ennesimo attacco del governo alle donne. Il Pnrr avrebbe dovuto migliorare la condizione delle donne: incrementare l’occupazione, riservando posti di lavoro creati dai bandi pubblici in particolare alle donne e ai giovani, e aumentare i servizi pubblici a sostegno della genitorialità, a partire dagli asili nido. Nulla di tutto questo. In compenso il Governo continua nel suo intento di
attaccare la libera scelta delle donne sul loro corpo, decidendo di inserire nel decreto sull’attuazione del Pnrr un articolo che favorisce la presenza delle Associazioni antiabortiste nei consultori. E’ inaccettabile. Un attacco alle donne che contrastiamo. Chiediamo più investimenti per la sanità e i consultori. Oggi il presidio di protesta Cgil-Uil a Firenze davanti alla Prefettura

Firmato: Cgil-Uil Firenze

Nel mentre si tagliano pesantemente le risorse del Ministero della Salute e quelle delle Regioni sulla sanità per circa 1,2 miliardi, durante l’iter parlamentare di conversione del DL 19/23 recante ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del PNRR, il governo ha introdotto una norma che consente alle regioni di avvalersi, nell’ambito dei servizi consultoriali, di soggetti del Terzo Settore, norma volta a consentire alle associazioni antiabortiste l’ingresso nei consultori, compiendo un atto di grave ingerenza nella autonomia delle donne.
I consultori sono una conquista delle battaglie femministe del secolo scorso, caposaldo della tutela della salute riproduttiva femminile, della garanzia del diritto all’aborto libero e sicuro, della lotta contro la violenza di genere e, pertanto devono essere organizzati e gestiti dal SSN con personale pubblico.
Si vuole rafforzare l’idea, sbagliata, della maternità come dovere della donna e non come scelta libera, consapevole, informata e tutelata nel quadro di un sistema di presa in carico ad opera dei servizi pubblici.
Solo la donna può decidere se interrompere una gravidanza indesiderata in piena libertà e in modo sicuro, e se coinvolgere altri o meno nella propria decisione. Ogni volta che in Italia politiche illiberali e reazionarie attaccano la Legge 194 cercando di renderla inapplicabile, viene messa a rischio la salute stessa delle donne che sono costrette ad avvalersi di sistemi non sicuri o a caricarsi di enormi disagi per vedere riconosciuti i propri diritti. La Risoluzione Europea 2019-2024 denuncia l’erosione della Legge 194 a causa dell’abuso dell’obiezione di coscienza in tutto il territorio nazionale.
I consultori sono e devono rimanere strutture sociosanitarie dei territori gratuite, laiche, per i percorsi di affermazione di genere, per garantire benessere, autodeterminazione e una libera scelta sulla maternità e sull’aborto. I consultori familiari devono essere incrementati in termini di numero e dotazione di personale.
Il Governo deve aumentare gli investimenti per l’assunzione di personale nella sanità pubblica e nei consultori e rimuovere il tetto di spesa alle Regioni in modo da consentire tali investimenti.
Chiediamo al Governo di cambiare la legge, di ripensare le politiche di sostegno alla donna, alla libera scelta di una maternità resa possibile innanzitutto da una lotta alla precarietà per un lavoro ed un salario dignitoso, con pari opportunità, rispettando in tutto e per tutto la libertà a decidere della propria vita, del proprio ruolo nella società e del proprio futuro.

Firmato: Cgil Firenze

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